Virtus Tennis: 100 anni di storia e campionati italiani under 15 a settembre
La Virtus Tennis celebra un secolo di successi con i campionati italiani under 15 e promuove l'inclusione con il blind-tennis.

Il tavolo dei relatori: con il microfono il presidente Sef Virtus Cesare Mattei (Schicchi)
I campionati italiani under 15 a settembre, un numero chiuso di soci – e una lunga lista di attesa, che ricorda tanto la Virtus dell’avvocato Porelli degli anni Settanta –, un settore specifico inclusivo (il blind-tennis), tanto entusiasmo e altrettante idee. Mescolate il tutto con 100 anni di storia e otterrete la Virtus tennis di Renato Del Mugnaio e del vicepresidente, Pietro Maresca.
Tante carne al fuoco per una delle sezioni più vincenti della Sef di Cesare Mattei. Un secolo di vita onorato con l’interessante volume scritto a quattro mani da Alberto Bortolotti e Marcello Maccaferri per Minerva (foto leggendarie dell’archivio Breveglieri e non solo) e, appunto, dall’idea di affrontare con ancora maggiore piglio il futuro.
Per questo, a settembre, ci saranno i campionati italiani under 15. E i soci? Sono un migliaio, ma potrebbero essere molti di più. Non è per snobismo che è stata tirata una lista di attesa. E’ solo che in Virtus vogliono offrire un servizio al top ai propri associati – lo sport viene coniugato dalla socialità – e più di mille sarebbe difficile servirne.
La Virtus fa festa e ricorda che, da quei campi e dalla club house, sono passati alcuni dei dirigenti più preparati dello sport italiano. Da Giovanni Elkan a Giorgio Neri, da Renato Dall’Ara a Gianluigi Porelli. Non solo tennis, quindi, ma anche calcio, canestri e, più in generale, lo sport. Per il primo appuntamento della sezione – tra i tesserati di un tempo anche il numero uno della federazione, Angelo Binaghi – si danno appuntamento Raffaella Reggi, oggi bravissima commentatrice e Lele Spisani, semplicemente il maestro.
Sono 87 le primavere di Lele – "ma è nato con la Virtus", dicono con sincera ammirazione i dirigenti di oggi – capace di forgiare una decina di prima categoria. "Abbiamo vinto la Coppa Lambertenghi nello stesso anno con gli uomini e con le donne – detta il maestro, prima della chiosa –: in alto stat Virtus". Sempre. Con lui impossibile dimenticare anche il maestro Ferruccio Bonetti.
Dai campi in terra rossa della Virtus è passato il braccio d’oro del tennis italiano (almeno prima del ciclone Jannik Sinner), ovvero Paolino Bertolucci.
C’è spazio, grazie a un tecnico del calibro di Paolo Chinellato, per il blind-tennis, ovvero il tennis per ciechi, perché lo sport è inclusione sempre. Ci sarà anche un curioso derby, nei prossimi mesi, con Rimini, titolare di un altro circolo centenario.
C’è il tempo per ricordare l’esempio e il lavoro di Gianandrea Rocco di Torrepadula. E i passati di una Virtus che, oltre a grandi campioni, ha ospitato gare di Coppa Davis e la leggendaria sfida Adriano Panatta-Nicola Pietrangeli del 1970 (campo 5).
Spazio, infine, all’ultimo organigramma: Renato Del Mugnaio (presidente); Pietro Maresca (vice); Federico Dettori (segretario); Maria Cerchierini (tesoriere); Gabriele Giordani (direttore sportivo); Maria Giulia Furlanetto, Stefano Nannucci e Aldo Maria Berretta (consiglieri).
a. gal.
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