Cosa lascia il colpaccio del PalaPanini. I gialli e una nuova consapevolezza

La domanda che girava tra i corridoi del PalaPanini domenica sera era legittima e ricorren...

12 dicembre 2023
I gialli e una nuova consapevolezza

I gialli e una nuova consapevolezza

La domanda che girava tra i corridoi del PalaPanini domenica sera era legittima e ricorrente: cosa cambia, se cambia qualcosa, la vittoria con Trento? Prima di far ragionamenti di classifica, prima di pensare a scontri diretti, coppe e Final Four, c’è un dato che questo successo deve mettere bene in testa, e si chiama consapevolezza. Il profilo basso che staff tecnico e giocatori continuano a mantenere è giusto, perché Modena è una squadra giovane, certamente non attrezzata ai livelli delle prime quattro, l’umiltà deve essere una costante nell’affrontare avversari grandi e piccoli. Ma l’umilità non deve diventare spirito conservativo, tono dimesso. Lo ha detto giustamente Bruno: la frustrazione deve diventare stimolo, la vittoria pesante deve essere un gradino senza trasformarsi in punto d’arrivo. La premessa di Francesco Petrella è corretta: la Trento vista ieri sera al PalaPanini sicuramente non è stata la miglior Trento possibile. Rychlicki ha giocato una partitaccia, Lavia si è esibito abbondantemente sotto il suo standard, Podrascanin ha regalato ai gialloblù l’errore più pesante. Detto questo però, Modena ha dimostrato di poter stare al livello dei campioni d’Italia per due ore, anche nel primo set perso e nel quale i gialloblù hanno letteralmente gettato alle ortiche almeno cinque occasioni punto cristalline. Come spesso capitato in questa stagione, sono state la pressione in battuta e la buona vena degli attaccanti di palla alta a scavare il solco, il tutto però sotto la guida impagabile di un maestro senza tempo: Bruno Rezende ha messo in piedi un’opera magistrale, un’interpretazione che rimarrà una perla nella sua collana già molto ricca di match a livelli di eccellenza. Il tutto condito dalle assenze, quelle di Federici e quella di Juantorena. Riccardo Gollini, che porbabilmente sabato a Catania tornerà a sedersi in panchina, ha svolto egregiamente il suo ruolo di gregario: con lui in campo Modena ha vinto quattro partite su sei. Rinaldi e Davyskiba non hanno per nulla fatto rimpiangere il cubano, dando ragione a chi ha fatto il mercato estivo: la squadra del futuro è quella coi tre attaccanti visti ieri, Osmany è la ciliegina. Modena può scalare ancora posizioni.

Alessandro Trebbi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su