Fanuli guarda avanti dopo il flop: "Sono pronto a ripartire dall’A3"

Il tecnico della Conad: "Mi aspettavo una stagione difficile, ma speravo in un finale diverso"

di DAMIANO REVERBERI
3 aprile 2025
Fabio Fanuli: «. «Il mio futuro, indipendentemente dalla professione, è a Reggio»

Fabio Fanuli: «. «Il mio futuro, indipendentemente dalla professione, è a Reggio»

L’amarezza della retrocessione c’è, senza alibi. Ma, al contempo, la consapevolezza di aver dato tutto nel cercare di far crescere un organico composto anche da tanti giocatori giovani e che, in estate, rappresentavano una scommessa.

Il tecnico Fabio Fanuli ripercorre con noi la travagliata stagione della Conad, dicendosi disposto a restare anche in A3, per provare a riportare in alto il club cittadino.

Partiamo dall’inizio: si aspettava una stagione tanto complessa?

"Onestamente sì, anche se ovviamente speravo in un finale diverso. Già in estate avevamo capito che l’A2 sarebbe stata caratterizzata da grande equilibrio, visto il livello delle varie squadre".

E dire che le vostre chances di salvezza le avete avute.

"Sì, è vero. Nonostante tutto siamo arrivati all’ultima giornata con i giochi ancora aperti. Non siamo stati bravi a sfruttarle e su questo non dobbiamo avere alibi o giustificazioni".

Quali sono state le tappe che vi hanno portato alla retrocessione?

"Ci sono tre risultati, in particolare, che ci condannano: nella partita casalinga di Porto Viro bisogna fare un plauso ai nostri avversari, mentre nella sconfitta dell’andata con Palmi e quella nel finale con Cantù non siamo stati all’altezza e me ne prendo la piena responsabilità".

Forse non avete trovato l’opposto giusto?

"Sarebbe fare un torto a Gasparini, che è cresciuto tanto".

Sì, ma il polacco Stabrawa, arrivato dall’A3, ha deluso.

"Bisogna sempre considerare che era reduce da un campionato di categoria inferiore e rappresentava una scommessa. Era stato preso per fare la differenza? No. Poteva fare qualcosa in più? Probabilmente sì".

Ha parlato di scommesse: tanti elementi del roster, a inizio stagione, lo erano.

"E qui, infatti, bisogna scindere le cose. Da un punto di vista del risultato sportivo è andata male e sono il primo a dispiacermi. Dall’altro devo dire che i ragazzi hanno avuto un miglioramento evidente, sia dal punto di vista tecnico che umano e tattico, anche se non è bastato".

Cosa c’è nel futuro suo e della società?

"A Reggio ci sono basi solide e sani principi. Ho letto la vostra intervista a Loris Migliari, con cui mi sento spesso, e sono convinto che la scelta della società di non puntare ad acquistare un titolo ma a ripartire, qualora non arrivi il ripescaggio, dalla A3 possa essere la scelta giusta. Ovviamente in questo momento sono in corso riflessioni a livello dirigenziale ed è presto per parlare di scelte".

Lei, però, rimarrebbe?

"Il mio futuro, indipendentemente dalla professione, è in città. A giugno nascerà il mio secondogenito ed era una scelta già fatta prima di smettere di giocare: sono grato dell’opportunità che mi è stata data da Volley Tricolore di poter passare immediatamente dal campo alla panchina e sono assolutamente disponibile qualora mi venga chiesto di continuare".

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