Lube-Perugia continua sul web. Nel mirino il presunto ace di Ben Tara. Tifosi divisi, tace la società umbra
Un video riaccende la discussione sull'ultimo punto di Civitanova-Perugia, con l'arbitro che revoca la decisione iniziale dopo le proteste della panchina biancorossa. Una situazione che ricorda la finale di Coppa Italia 2018.

Nel mirino il presunto ace di Ben Tara. Tifosi divisi, tace la società umbra
Un video rilanciato dal popolare blog Dal 15 al 25 ha riacceso un po’ la discussione su quanto avvenuto nel finale di Civitanova-Perugia di domenica. Un finale di partita che comunque non aveva avuto nessun strascico polemico dopo l’ultimo punto dei biancorossi. Il video fa riferimento al quinto set, quando sul punteggio di 13-14 si è presentato al servizio Ben Tara e il tunisino ha battuto forte verso Yant. Il pallone è nettamente uscito, tuttavia l’arbitro Simbari ha dato l’ace alla Sir ritenendo che Marlon avesse sfiorato la sfera col corpo. In effetti il movimento del ricevitore poteva ingannare, ma nemmeno rivedendo i vari replay televisivi si ha la certezza che abbia realmente toccato il pallone. Fatto sta che la panchina perugina è entrata in campo a festeggiare e nello stesso momento Yant e tutta la panchina della Lube hanno protestato in modo veemente. Non potendo ricorrere al video check, Simbari ha subito revocato il punto cambiando dunque la propria decisione e la sfida è proseguita con i vantaggi. Come detto a fine gara nessun rappresentante di Perugia è tornato sull’argomento o ha contestato la direzione arbitrale, anche perché poi i campioni iridati hanno avuto altri 5 match ball consecutivi per violare l’Eurosuole Forum. Chissà però cosa sarebbe successo se invece di verificarsi in una gara di inizio campionato fossimo stati in un incontro che metteva in palio un trofeo. Proprio la finale di Coppa Italia del 2018, giocata a Bari tra le due rivali, è ricordata per le proteste della Lube sull’ultimo pallone che gli arbitri giudicarono a terra mentre Civitanova riteneva che Grebennikov lo avesse difeso prima.
Andrea Scoppa
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