Orgoglio Valsa A Perugia è battaglia vera
Due ore e mezza di gioco senza tie-break, i gialli dominano per cinquanta minuti e vincono un set. Una sconfitta a testa alta

La battaglia di ieri al PalaBarton (foto Modena Volley)
Verrebbe la tentazione di inveire contro la sfortuna, contro l’occasione mancata, contro il cinismo in più che serviva per conquistare il secondo set. Non sia mai: nonostante l’epilogo amaro, la gara-1 disputata dalla Valsa Group Modena a casa di Perugia è quanto di più vicino al limite fisico (concetto su cui torneremo) di una squadra giunta settima in Regular Season e, soprattutto, giunta alla conclusione che può giocare solo forte o fortissimo, senza fare calcoli, senza tenere il conto degli errori. Della maratona del PalaBarton, ben oltre le due ore e mezza di durata nonostante i soli quattro set, resta il sentore che Modena un’altra occasione la avrà nel corso della serie: occasione, s’intende, forse non di sovvertirne l’esito, ma quanto meno di allungarne la durata – e già conquistare il diritto di disputare gara-4 al PalaPanini sarebbe un traguardo non da poco.
Quanto alla partita: dominata per cinquanta minuti di gialli: avanti 18-24 nel primo set e quasi rimontati, ma capaci di chiudere 23-25, Buchegger e compagni si sono pure issati sul 7-10 e sull’11-13 nel secondo. In entrambi i casi è intervenuto Simone Giannelli: micidiale tanto al servizio, dove ha chiuso con la bellezza di 24 colpi totali e due ace a fronte di soli due errori, ma anche chirurgico nel rimettere in partita i suoi martelli apparsi, a turno, un tantino in sofferenza, e a nasconderli all’occasione puntando i propri gettoni sulla vena offensiva dei centrali Loser e Solé. Ecco una cosa che Modena non ha fatto bene, nella sua gara complessivamente positiva: leggere le intenzioni del capitano Azzurro nel gioco di primo tempo. Il finale del secondo set è stato un quasi-capolavoro che ha girato anche l’inerzia fisica della partita, con Perugia avanti 24-21 e la Valsa capace di rimontare fino al 24 pari, annullando poi un quarto e anche un quinto set ball, ma vedendosene annullare quattro a sua volta: nel convulso finale si è visto di tutto, dagli ace di Massari e Ikhbayri entrati a freddo, fino all’improvviso rush offensivo di Davyskiba sin lì sonnacchioso. Il colpo di grazia lo ha calato un altro redivivo, Semeniuk, per il 32-30 finale. Da lì in avanti l’equilibrio è rimasto solo nelle prime metà dei due set conclusivi, con Modena capace di stare con Perugia fino al 17 pari nel terzo e fino all’11 pari nel quarto, e rieccoci al tema del limite fisico della Valsa Group: la stanchezza è costata cara, alla lunga, a una formazione attualmente priva di due cambi-chiave, Sanguinetti ancora a bordocampo per il problema al polpaccio e Rinaldi ancora acciaccato alla spalla, convocato ma di fatti mai messo sul terreno di gioco; e a queste carenze oggettive dell’organico si è sommato l’affanno di Buchegger e De Cecco dopo le due ore di gioco, un tema da affrontare con attenzione in settimana ma anche con un vantaggio. Perugia dovrà infatti cimentarsi, tra gara 1 e 2 e di nuovo tra gara 2 e 3, col derby di Champions contro Monza; quanto a Modena, non ha che da recuperare le forze.
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