Sprofondo Valsa Group, fischi al PalaPanini. Quarto 0-3 di fila, il sogno ora è un incubo

Clamorosa involuzione della squadra di Petrella. Il coach confermato solo sette giorni fa, ma dopo Verona nulla può essere escluso

di ALESSANDRO TREBBI
8 gennaio 2024

Sprofondo Valsa Group, fischi al PalaPanini. Quarto 0-3 di fila, il sogno ora è un incubo

Inizia con lo striscione ’La storia di Modena merita di più’, Modena-Verona. Termina con l’incontrovertibile consapevolezza che quel messaggio non è stato recepito, da una squadra inerme, senza idee, senza armi, umiliata da una formazione, quella di Stoytchev, che ha letto perfettamente il match e lo ha interpretato senza sbagliare nulla, a sbagliare ci pensava la Valsa Group. Modena-Verona termina col quarto 0-3 consecutivo, in una partita dominata dagli avversari, termina con la discesa all’ottavo posto, termina coi fischi del PalaPanini, non convintissimi a dir la verità, termina con la squadra chiusa in spogliatoio dalla presidente Giulia Gabana, con un assordante silenzio stampa. Terminerà qui anche l’avventura di coach Francesco Petrella? Il no è sostenuto da due motivi: il primo di coerenza, il tecnico è stato blindato dalla società soltanto sette giorni fa. Il secondo di contesto: non può essere individuato soltanto lui come capro espiatorio per una situazione davvero inimmaginabile fino a due settimane fa, quando i gialloblù venivano da quattro successi consecutivi, tra cui quello con Trento in casa, in un mezzo sogno che si è trasformato in incubo ironia della sorte nel momento in cui tornavano a disposizione tutti gli effettivi. Dopo il lungo colloquio negli spogliatoi e le tante voci seguenti nell’uggiosa notte geminiana, però, nessuna soluzione è esclusa, nemmeno quella di un cambio al timone.

Cosa si sia incrinato nel meccanismo gialloblù è difficile da spiegare e soprattutto è difficile individuare una causa unica, una luce che possa guidare la risalita. Nel match di ieri Stoytchev ha fatto tutte le mosse giuste, lasciando libero Sapozhkov e ingabbiando i posti quattro e il centro della rete. Né Petrella, né Bruno, né i posti quattro sono riusciti a trovare le contromisure necessarie, tutti annichiliti ancora prima di cominciare dalla prima fuga di un’avversaria concreta, sicura di sé, alla quinta vittoria consecutiva in campionato, agli antipodi rispetto ai gialloblù. A questo punto è lecito pensare che la squadra costruita in estate abbia lacune che la mettono in difficoltà anche rispetto alle pari grado, vedi Milano o Monza o Verona. Ha anche qualità però, e allora la prossima settimana dovrà essere dedicata a ricercarle per bene, perché il calendario dice Monza e Perugia una in fila a quell’altra...

La partita? Petrella inizia con la squadra giovane, con Juantorena e Stankovic in panchina, Davyskiba e Sapozhkov titolari, Stoytchev risponde col sei più uno che ha battuto Taranto. Sul 10-14, arriva un ace che costa subito il posto a Rinaldi sostituito da Juantorena, Davyskiba ha la palla del 14-14, la sbaglia e da lì Verona scappa senza voltarsi più, trascinata da Amin Esmailinezhad e da un gioco concreto nel quale il muro lascia spazio a Sapozhkov e costringe i tre schiacciatori che ruotano a rimanere sotto il 40% per tutta la partita. Il tracollo finale non trova argini. Dovrà metterli la società, in qualche modo.

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