Sprofondo Valsa Group, fischi al PalaPanini. Quarto 0-3 di fila, il sogno ora è un incubo
Clamorosa involuzione della squadra di Petrella. Il coach confermato solo sette giorni fa, ma dopo Verona nulla può essere escluso
Inizia con lo striscione ’La storia di Modena merita di più’, Modena-Verona. Termina con l’incontrovertibile consapevolezza che quel messaggio non è stato recepito, da una squadra inerme, senza idee, senza armi, umiliata da una formazione, quella di Stoytchev, che ha letto perfettamente il match e lo ha interpretato senza sbagliare nulla, a sbagliare ci pensava la Valsa Group. Modena-Verona termina col quarto 0-3 consecutivo, in una partita dominata dagli avversari, termina con la discesa all’ottavo posto, termina coi fischi del PalaPanini, non convintissimi a dir la verità, termina con la squadra chiusa in spogliatoio dalla presidente Giulia Gabana, con un assordante silenzio stampa. Terminerà qui anche l’avventura di coach Francesco Petrella? Il no è sostenuto da due motivi: il primo di coerenza, il tecnico è stato blindato dalla società soltanto sette giorni fa. Il secondo di contesto: non può essere individuato soltanto lui come capro espiatorio per una situazione davvero inimmaginabile fino a due settimane fa, quando i gialloblù venivano da quattro successi consecutivi, tra cui quello con Trento in casa, in un mezzo sogno che si è trasformato in incubo ironia della sorte nel momento in cui tornavano a disposizione tutti gli effettivi. Dopo il lungo colloquio negli spogliatoi e le tante voci seguenti nell’uggiosa notte geminiana, però, nessuna soluzione è esclusa, nemmeno quella di un cambio al timone.
Cosa si sia incrinato nel meccanismo gialloblù è difficile da spiegare e soprattutto è difficile individuare una causa unica, una luce che possa guidare la risalita. Nel match di ieri Stoytchev ha fatto tutte le mosse giuste, lasciando libero Sapozhkov e ingabbiando i posti quattro e il centro della rete. Né Petrella, né Bruno, né i posti quattro sono riusciti a trovare le contromisure necessarie, tutti annichiliti ancora prima di cominciare dalla prima fuga di un’avversaria concreta, sicura di sé, alla quinta vittoria consecutiva in campionato, agli antipodi rispetto ai gialloblù. A questo punto è lecito pensare che la squadra costruita in estate abbia lacune che la mettono in difficoltà anche rispetto alle pari grado, vedi Milano o Monza o Verona. Ha anche qualità però, e allora la prossima settimana dovrà essere dedicata a ricercarle per bene, perché il calendario dice Monza e Perugia una in fila a quell’altra...
La partita? Petrella inizia con la squadra giovane, con Juantorena e Stankovic in panchina, Davyskiba e Sapozhkov titolari, Stoytchev risponde col sei più uno che ha battuto Taranto. Sul 10-14, arriva un ace che costa subito il posto a Rinaldi sostituito da Juantorena, Davyskiba ha la palla del 14-14, la sbaglia e da lì Verona scappa senza voltarsi più, trascinata da Amin Esmailinezhad e da un gioco concreto nel quale il muro lascia spazio a Sapozhkov e costringe i tre schiacciatori che ruotano a rimanere sotto il 40% per tutta la partita. Il tracollo finale non trova argini. Dovrà metterli la società, in qualche modo.
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