Yuasa, parla coach Pinto: "Falaschi dà tutto se stesso"
Il ’Mago’ di Turi negli scorsi anni ha incrociato nel suo cammino il giocatore in gialloblu: "Studia e approfondisce le situazioni di gioco" .

Coach Di Pinto e Marco Falaschi insieme mentre dialogano a bordo campo
Il gioco della Yuasa Battery la prossima stagione passerà dalle mani esperte di Marco Falaschi e pochi le conoscono meglio di Vincenzo Di Pinto, per tutti "Il Mago di Turi". Il tecnico pugliese negli anni passati ha scritto grandi pagine di volley in Italia e non solo e nel suo cammino ha guidato appunto Falaschi sia a Castellana Grotte che a Taranto. "Marco è un giocatore generoso – racconta Di Pinto – dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui. Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po’ tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. Poi le esperienze in Montenegro prima e Polonia poi, ma il nostro rapporto è rimasto costante. Un infortunio lo ha un po’ fermato: se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte e poi a Taranto dove facemmo un grande lavoro. A livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Le qualità migliori? La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara".
Allargando lo sguardo ci sono diverse analogie tra la Grotta attuale e la sua Taranto, ultima a salvarsi da neopromossa prima appunto di Grotta. "Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria. Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. Hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi. Quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro".
Roberto Cruciani
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