L’altra Italia ai Giochi: nel beach volley c’è l’arbitro Crescentini
Il fischietto romagnolo è alla terza olimpiade, anche lui rappresenta i colori azzurri nel campo allestito sotto la Tour Eiffel
Parigi, 3 agosto 2024 – Non ci sono solo gli atleti, a tenere alto il nome dell’Italia. Ma anche dirigenti e arbitri, una categoria della quale ci si ricorda solo quando fa comodo.
Davide Crescentini, romagnolo di Forlì, ha ormai una certa esperienza sul campo. E una specie di vocazione involontaria, perché nella vita fa il fonico, di mestiere, “e sono due lavori nei quali per fare bene devi fare in modo di non essere visto”, dice da Parigi dove sta vivendo la sua terza olimpiade personale sul seggiolone dell’arbitro di beach volley, dopo quelle di Rio e di Tokyo: “Stavolta sto cercando di godermela di più, la prima volta era un frullatore. E anche se il campo è in un posto spettacolare, cerco di non distrarmi durante le partite e di non guardare la Tour Eiffel”.
Il resto sono i sogni realizzati dagli inizi al bagno Fantini di Cervia, una delle culle italiane del beach volley, sulle orme del padre che pure faceva l’arbitro. E la consapevolezza che per avere arbitri azzurri in finale, devono andare male gli atleti: “Ma io ho sempre tifato per i nostri giocatori lo stesso”.
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