Sinner per la leggenda. Il signore della racchetta comincia la caccia all’oro. Ha la febbre: parte domani
Jannik è tra i super favoriti: l’obiettivo è una medaglia storica per l’Italia. Partenza per i Giochi ritardata di due giorni: "Parigi è una mia priorità". Occhio ad Alcaraz: due Slam di fila e una fame che non si è ancora esaurita.

Jannik è tra i super favoriti: l’obiettivo è una medaglia storica per l’Italia. Partenza per i Giochi ritardata di due giorni: "Parigi è una mia priorità". Occhio ad Alcaraz: due Slam di fila e una fame che non si è ancora esaurita.
Sinner, il Prometeo dai capelli rossi che ha portato in Italia il fuoco del numero 1. E in clima da Olimpiadi i paragoni epici si sprecano, aspettando una medaglia che per il tennis azzurro non si è mai vista, salvo l’acuto color bronzo di Paolo Canè a Los Angeles 1984. Ma in quell’anno palline e racchetta erano solo uno sport dimostrativo prima che il tennis rientrasse nel programma olimpico. E allora, con un azzurro così forte, capace nel giro di pochi mesi di riportare la Coppa Davis in patria dopo 47 anni, di vincere uno Slam a quasi mezzo secolo di distanza da Adriano Panatta e di issarsi sul trono assoluto del tennis è lecito sognare in grande.
Del resto lo aveva detto anche lui a inizio anno: "Le Olimpiadi di Parigi sono una mia priorità". E negli ultimi mesi a sempre più alzato il tiro, dichiarando di puntare a una medaglia. Del resto dopo la prestazione in Davis con la maglia azzurra può essere il candidato perfetto per far provare agli italiani un’altra emozione da ’prima volta’. Partenza per i Giochi col ’brivido’ a causa di qualche linea di febbre e un di attacco influenzale: Jannik dovrebbe raggiungere domani la truppa azzurra.
Ci sarà però – dopo l’erba – da riadattarsi alla terra rossa, la stessa superficie che ha fatto affiorare il problema all’anca, mettendo fuori causa Sinner per diverse settimane. E’ però il mattone tritato del Roland Garros lo stesso che lo ha visto arrendersi in semifinale solo alla sua nemesi perfetta, Carlos Alcaraz. Sì Jannik dovrà guardarsi le spalle dallo spagnolo, uno dei principali candidati pronti a mettersi al collo una medaglia. Carlitos è in uno stato di forma straordinario: dopo aver centrato due titoli major di fila (Roland Garros e Wimbledon), a 21 anni sicuramente non avrà estinto la sua fame di vittoria.
Jannik però nel frattempo è volato in Sardegna. Tra le acque turchesi della Costa Smeralda ha ricaricato le batterie assieme alla fidanza (e collega) Anna Kalinskaya. Lei, russa, per la cronaca, alle Olimpiadi non ci andrà, mentre Jannik a messo la medaglia come uno dei suoi primi obiettivi stagionali.
Una condizione fisica da consolidare ulteriormente. Dopo un inizio anno ai fuochi d’artificio, la salute ha spesso presentato il conto all’ex sciatore altoatesino. Quell’anca ci ha fatto preoccupare tutti: mesi di stop e una corposa riabilitazione al ’J Medical’ di Torino, dove vengono rimessi in sesto i campioni della Juventus. La ripartenza è stata lenta, con qualche smorfia preoccupante di partita in partita, ma la condizione di Jannik ora non desta più preoccupazioni dopo le prove Slam. Vero, a Wimbledon ha accusato un piccolo malore dopo una notte insonne, fastidio che ha irrimediabilmente compromesso la partita contro un Medvedev senza pietà . Poco male, perché se Jannik, dopo il riposo consigliato dai medici si è pure ritirato dal torneo di Bastad, dovrebbe aver recuperato energie in vista dell’appuntamento a cinque cerchi. Nel 2020 l’azzurro decise di rinunciare ai Giochi di Tokyo perché non stava giocando il suo "miglior tennis" e voleva concentrarsi sulla sua "crescita". Lì arrivarono critiche a pioggia dai più, in uno sport in cui la programmazione è tutto. La scelta però si dimostrò oculata: solo quattro anni fa chi se lo immaginava che l’Italia avrebbe stretto nuovamente la Coppa Davis fra le mani, avrebbe nuovamente sentito il sapore di uno Slam, ma sopratutto si sarebbe ritrovata lì, per la prima volta, in cima all’Olimpo del tennis?
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