Da Matilde a Margot, vite spezzate nello sci

Grilli Un’altra tragedia delle piste, un’altra giovanissima vita spezzata, e con lei tutti i sogni di una promessa dello sci. Margot...

di PAOLO
26 aprile 2025
La francese Margot Simond durante una gara; nel riquadro, un primo piano della 18enne deceduta

La francese Margot Simond durante una gara; nel riquadro, un primo piano della 18enne deceduta

Grilli

Un’altra tragedia delle piste, un’altra giovanissima vita spezzata, e con lei tutti i sogni di una promessa dello sci. Margot Simond, 18enne francese, è morta per le conseguenze di una caduta durante un allenamento in Val d’Isere. E il pensiero corre subito a quel maledetto lunedì di fine ottobre dell’anno scorso, quando fu Matilde Lorenzi, stellina azzurra non ancora ventenne, a lasciarci dopo quell’incidente mai del tutto chiarito sul ghiacciaio della Val Senales. Così come a Marco Degli Uomini, apripista 18enne cui è stata fatale una scivolata sullo Zoncolan il mese scorso. Un’inchiesta cercherà di fare luce sull’ultima disgrazia, accertando eventuali responsabilità. Ci limitiamo però a constatare che nello sci di alto livello, oggi più di prima, il dramma sembra dietro l’angolo. Basti anche pensare ai gravi infortuni patiti in questa stagione da Sarrazin, Brignone, Shiffrin e Ortlieb. Questione di velocità: anche nelle prove ’tecniche’, grazie ai materiali in continua evoluzione, si raggiungono velocità elevatissime. C’entra anche la neve: il riscaldamento globale forza a gareggiare e ad allenarsi ad altitudini maggiori, con condizioni meteo instabili. Il rischio farà sempre parte di questo splendido sport. Ogni innovazione legata alla sicurezza – sacrosanto l’obbligo attuale di airbag nelle discipline veloci – è però benvenuta. E se c’è la vita di mezzo, anche pensare di ridurre la velocità con tracciati più lenti non deve mai essere vista come un’eresia.

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