Eterno Paris, lezione alle stelle svizzere. Ritorno alla vittoria: è a -1 dal mito Thoeni
A 35 anni ’Domme’ centra il successo numero 23 in Coppa a Kvitfjell: "Ho dimostrato di poter stare ancora qui". Oggi si replica (10.30)

Dominik Paris, 35 anni: è al primo successo stagionale, dopo aver ben figurato ai Mondiali di Saalbach. In discesa solo Klammer ha vinto più di lui in Coppa
Il ritorno del re, dell’uomo capace di scuotere il trono degli dei e d’interrompere l’egemonia svizzera. Indica il cielo Dominik Paris, l’eterno signore della velocità, che con il successo di ieri nella discesa di Kvitfjell (numero 23 in carriera in Coppa del Mondo, appena una meno di Gustav Thoeni) vola lassù come il secondo più vincente di sempre nella specialità dopo Franz Klammer. Di potenza e velocità fa la differenza sull’Olympiabakken segnata e resa insidiosa dalle alte temperature. E’ parso volare nei tratti inclinati ed è stato il più sciolto di tutti nella sezione centrale di scorrimento, sulla pista dove ha già trionfato quattro volte.
Per una volta s’inchina l’olimpo rossocrociato, completano il podio Odermatt, 32 centesimi più indietro, Rogentin 63, poi Von Allmen a 83. "Eh sì, finalmente sono davanti agli svizzeri, sono loro i più forti in questo momento", commenta Domme a fine gara. La prova del 35enne di Merano perfetta nella sua imperfezione, proprio come l’exploit di Federica Brignone di qualche giorno fa: tutto maestria, classe e talento naturale per la neve. "Bello, bello davvero – prosegue Paris –. Non so se sono stato grandioso, ho cercato di far scorrere gli sci al massimo ed è andata bene". Primo vero acuto di una stagione all’ombra della corazzata svizzera: "Per me era importante tornare davanti, mi spiace che oggi (ieri, ndr) non ci sia Mattia Casse, sarebbe stato bello fare doppietta".
Odermatt e compagnia, comunque, secondo l’atleta di Merano "mantengono sempre uno standard molto elevato su ogni livello. Non sono imbattibili, e io credo di averlo dimostrato, ma per farlo è necessario che ogni aspetto sia curato alla perfezione. E non si deve sbagliare".
Per quanto riguarda gli altri azzurri, Florian Schieder e Christof Innerhofer pagano rispettivamente 2″16 e 2″43 dal compagno di squadra per chiudere al 18esimo e ventiduesimo posto. A Kvitfjell arriva una vittoria che fa morale, mentre si ripercorrono le soddisfazioni sfumate questa stagione: "A Bormio ho capito di essere sulla strada giusta, a Wengen sono arrivato vicino al podio così come a Saalbach. Poi tra Crans Montana e Kvitfjell sono tornato in alto: era fondamentale dimostrare per me e per gli altri di essere ancora capace di essere qui, anche in ottica futura. Gli altri ora sanno che Paris è ancora in grado di vincere".
E perché non iniziare già dalla seconda discesa di oggi, con il via confermato alle 10.30; domani quindi la tappa si completerà con un superG, tutto in diretta su Rai 2 ed Eurosport.
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