Goggia: “Serena per le Olimpiadi. Brignone? Può tornare al top”

La bergamasca ha chiuso la stagione senza infortuni e può preparare l’anno olimpico in tutta serenità. Poi il messaggio di vicinanza a Brignone: “Le ho detto che può tornare in forma per Cortina”

di MANUEL MINGUZZI
16 aprile 2025
Federica Brignone e Sofia Goggia

Federica Brignone e Sofia Goggia

Bologna, 16 aprile 2025 – Una volta rivali, ora se non proprio amiche quasi. Sofia Goggia e Federica Brignone sono la locomotiva dello sci alpino azzurro con vista sulle Olimpiadi di Milano-Cortina e oggi il loro rapporto ha trovato un punto di sintonia. Stavolta, però, ci arriveranno da situazioni diverse, forse invertite. Spesso è stata Sofia a doversi fermare per infortuni più o meno gravi nelle vicinanze di un grande appuntamento, mentre ora è toccato a Fede, che poco dopo aver sollevato la Coppa del mondo generale (la seconda della sua carriera) si è infortunata gravemente agli Assoluti di gigante. Una rottura scomposta alla gamba, operazione, e ora 5 mesi di stop prima di poter rimettere gli sci ai piedi. Perderà gran parte della preparazione estiva, ma già in autunno potrebbe tornare sulla neve e con qualche mese davanti per preparare l’appuntamento olimpico di febbraio 2026. Una brutta botta, il primo vero grande infortunio della carriera di Brignone e chi meglio di Goggia può essersele di supporto. La bergamasca, di esperienza in queste situazioni, ne ha parecchia.  

Goggia: “Ho detto a Fede che può tornare in tempo”

Il Media Day Fisi è stato l’occasione per fare il punto della situazione sugli sport invernali italiani a meno di un anno dall’appuntamento olimpico. Lo sport su neve e ghiaccio è in salute - tranne in alcune discipline (gli uomini tra gigante e slalom faticano) - e in particolar modo lo sci alpino femminile, con due italiane sul podio della Coppa del mondo, conferma la forza di una generazione d’oro che ha ancora tanto da dare. Sofia Goggia e Federica Brignone, le due compagne spesso rivali, ma ora rinsaldate da un rapporto più coeso e convergente, più da veterane leader di una squadra che dovrà, prima o poi, andare incontro a un ricambio generazionale. Saranno loro le due punte alle Olimpiadi dato che potranno puntare alle medaglie in tre discipline su quattro. Goggia ha finalmente chiuso una stagione senza infortuni, Fede ha invece visto interrompersi il periodo d’oro con una brutta caduta agli Assoluti. Sofia è convinta che la tigre potrà tornare quella di un tempo: “L’ho sentita il giorno dell’infortunio – il racconto di Sofi a Sportitalia – Ho chiesto subito informazioni al dottore che era agli Assoluti e me l’hanno passata al telefono e anche via messaggio le ho scritto che ho esperienza in materia e può recuperare per la prossima stagione”. Goggia, d’altronde, sa come si torna in tempo per le Olimpiadi dopo un grave stop: “Penso che il suo staff avrà fatto la scelta migliore per il percorso riabilitativo. L’infortunio è grave, ma se riuscirà a guarire bene può rimettere gli sci a dicembre con tutto il tempo per preparare le Olimpiadi”. A favore di Brignone anche una carriera con pochissimi infortuni: “Lei è arrivata a 34 anni senza grandi infortuni e nel suo cervello ci saranno le connessioni neurali giuste per mantenere vivo il gesto che dovrà fare una volta che sarà tornata in pista”, la chiosa di Goggia. Sofia, invece, ha chiuso una delle sue rare stagioni senza intoppi. E’ arrivata sana fino alla fine e così può preparare in serenità le Olimpiadi: “La marcia di avvicinamento è buona, era da tempo che non arrivavo sana a fine stagione. Per me è quasi una novità e faremo tutto il possibile per programmare al meglio l’anno olimpico. Non dobbiamo avere assilli sull’Olimpiade in Italia, altrimenti rischiamo di focalizzarci solo su una cosa tralasciando il resto. Invece è proprio dalle gare di Coppa che si acquisisce la fiducia di fare bene alle Olimpiadi”. Per Goggia si prospetta almeno un altro biennio prima, eventualmente, di pensare a un ipotetico ritiro. Prima l'anno olimpico, poi nel 2027 l'anno dei mondiali, sempre alla ricerca di quell'oro che le è sempre mancato.

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