Mondiali sci, l’Italia maschile chiude senza medaglie. Carca: “I giovani imparino da Gross”

Il direttore tecnico della nazionale difende i suoi, nonostante le zero medaglie al maschile (parallelo a parte). Giovani e continuità è la ricetta, ma serve prendere esempio dal veterano Gross: ecco perché

di MANUEL MINGUZZI
16 febbraio 2025
Stefano Gross

Stefano Gross

Saalbach, 16 febbraio 2025 – Tre medaglie conquistate dall’Italia ai mondiali di sci alpino, che si sono chiusi oggi con lo slalom vinto da Loic Meillard, e nonostante un bottino inferiore a Courchevel è arrivato il terzo posto nel medagliere. Merito anche della Svizzera, che ha monopolizzato la manifestazione dragando medaglie ovunque e togliendone anche alle altre nazioni principali. Due ori, con il parallelo a squadre miste e con Federica Brignone in gigante, ma a livello individuale solo la tigre di La Salle ha portato a casa due medaglie, aggiungendo anche l’argento in super g. E’ rimasta a secco la nazionale maschile nelle gare singole, con il solo Dominik Paris ad andare vicino al podio due volte. Nelle prove tecniche, poi, ancora difficoltà. In slalom il migliore è stato il veterano Stefano Gross (ventesimo), che a fine stagione si ritirerà, mentre in gigante la pista ha limitato le qualità di Luca De Aliprandini. Il direttore tecnico Max Carca vede cose positive e altre negative, soprattutto nella squadra di slalom.  

Carca: “I giovani imparino da Gross”

Il mondiale di Saalbach si è chiuso con l’ennesima delusione in slalom. Alex Vinatzer non è riuscito a trovare continuità e dopo una brutta prima manche è uscito nella seconda, così la nazionale è rimasta aggrappata a Stefano Gross, che però si ritirerà a fine stagione. Il direttore tecnico Carca prende proprio a esempio il veterano per dare una strigliata ai giovani: “I giovani devono imparare da Gross, che ha dimostrato grinta e tenacia. Lui ha fatto il massimo, i giovani non altrettanto – le sue parole ai canali federali – Adesso dobbiamo cercare di fare risultato nelle ultime gare, ma non va dimenticato il podio di Vinatzer a Kitzbuhel. Alex deve però fare ordine sulle scelte, anche quelle dei materiali. Deve guardare il quadro e non la cornice”.

La speranza ai piedi dei giovani

C’è da sperare che i giovani dalla Coppa Europa possano crescere: “Stanno facendo uno step, non li abbiamo portati qui perché pensiamo che prima debba arrivare la qualificazione nei trenta in Coppa del mondo. Abbiamo migliorato il ranking e questo è un fattore positivo”. Alla fine, è stato solo Dominik Paris ad andare vicino al podio individuale sia in supergigante che in discesa: “Domme è tornato in alto dopo mesi difficili, è stato quarto in discesa e ha commesso un grave errore in super g. E’ la gara con i maggiori rimpianti”.

Anche De Aliprandini a bocca asciutta

Nemmeno Luca De Aliprandini, a medaglia a Cortina 2021, è riuscito a prendere una medaglia in gigante. A penalizzare il trentino una pista e una neve non adatte: “E’ stato fatto un grande lavoro con lui e nella prima manche era in gioco, purtroppo nella seconda è stato troppo aggressivo nell’intento di attaccare il podio”. E per le prossime stagioni c’è la speranza Giovanni Franzoni, che in stagione ha messo in mostra picchi di talento interessanti: “Quello che ha fatto ai mondiali ce lo aspettiamo con costanza nei prossimi anni”. Ora via all’ultima parte di stagione con le tappe di Coppa del mondo di Crans Montana al maschile e Sestriere al femminile, ma probabilmente dai mondiali ci si aspettava qualcosina di più. Leggi anche - Mondiali sci, trionfo di Meillard in slalom. Sprofondo azzurro

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