Carlos Alcaraz trionfa al Masters 1000: Sinner sconfitto in finale a Roma
Alcaraz vince il suo settimo Masters 1000 battendo Sinner in finale a Roma. L'italiano promette rivincita al Roland Garros.

Alcaraz vince il suo settimo Masters 1000 battendo Sinner in finale a Roma. L'italiano promette rivincita al Roland Garros.
Il re di Roma non ha i capelli rossi. E’ invece uno che è stato il più giovane numero uno del mondo e che ora, a 22 anni appena compiuti, porta a casa il suo settimo Masters 1000 – con una sola finale persa su otto – oltre ai quattro Slam già nel palmares. Carlos Alcaraz è un fenomeno. Ma lo è anche Jannik Sinner, e in misura maggiore. L’Italia intera sognava il trionfo del fuoriclasse di Sesto subito al rientro dopo un incubo durato tre mesi. Ma era onestamente chiedere troppo, anche a uno come lui. Gli eroi hanno sempre un elemento di umanità ed è vitale che non lo perdano.
Niente tripletta capitale dopo i trionfi di Jasmine Paolini e nel doppio della stessa toscana con Sara Errani. Comunque la si guardi, un bottino storico, da record. E’ stata la finale delle illusioni per Sinner. Le porte girevoli non hanno avuto la velocità giusta nel primo set ed è scivolata via. Ma paradossalmente, le due settimane romane hanno del tutto ristrutturato le certezze del nostro, anzi rilanciato le sue ambizioni. Era arrivato al Foro Italico alla cieca, senza più l’attitudine alla tensione della partita. E in un amen è andato a giocarsela contro il migliore al mondo sulla terra rossa, che venerdì aveva regolato Lorenzo Musetti in semifinale.
L’avvio del primo set è contratto per entrambi, con percentuali di errore elevate. Alcaraz martella sul rovescio di Jannik per poi accelerare sul suo dritto, il nostro pare però molto più solido al servizio, puntando spesso verso il corpo dell’avversario. Lo spagnolo riprende campo sulle seconde dell’azzurro. Si picchia senza riserve, nessuno fa palle corte. La prima occasione per break capita a Carlos e la salva Jannik sul 2-2. Sul Centrale va in scena un confronto alieno, con una velocità di palla abbinata a una abilità tecnica nemmeno pensabile dai comuni mortali. Entrambi sparano il dritto ai 134 chilometri orari di media. Lo spagnolo sbaglia un po’ meno, ma perde progressivamente peso negli scambi. E sul 6-5 per Sinner, concede due palle set riuscendo ad annullarle. Si va al tie-break, e qui Alcaraz serve in maniera spietata. Complice anche un nastro amico, va sul 5-3 e poi chiude a 5 portandosi a casa il primo set. Già una sorta di impresa per il murciano, vista la quasi imbattibilità del nostro ai tie-break. Mamma Siglinde non abbandona la tribuna, a differenza di quanto fatto nella semifinale con Paul.
Nel secondo set Alcaraz alza ancora i giri dell’aggressività e si procura subito tre palle break al secondo gioco, sfruttando la prima e andando 2-0. Jannik mostra un velo di stanchezza, di minore reattività. Emerge la solidità del predestinato spagnolo che a differenza del rivale non si è dovuto fermare tre mesi. Il Centrale capisce che la partita sta scivolando via. La ola scatta con maggiore difficoltà. Arriva poi un altro break subito e il trofeo scintilla solo agli occhi di Carlitos, che chiude 6-1 il secondo parziale e si porta a casa il trofeo.
Lui, che non aveva mandato messaggi a Sinner nei famosi tre mesi, nel dopo partita definisce "incredibile" la qualità del ritorno dell’azzurro dopo lo stop. E si dice contentissimo di ritrovarlo già a questi livelli. Grammatica dei convenevoli rispettata, in queste dichiarazioni, ma c’è anche un velo di timore. Perché al Roland Garros, Jannik dovrebbe mettere un’altra marcia e potrebbero essere dolori.
"Avrei firmato prima del torneo per fare la finale – commenta a caldo Jannik – Bravo Carlos, avete fatto un grande lavoro, sei l’uomo da battere a Parigi. In questo momento sei il più forte sulla terra". Sinner ha poi concluso: "Abbiamo passato mesi tutt’altro che facili, essere qui è già un grande risultato. Posso essere orgoglioso, abbiamo portato un a casa un trofeo anche se volevo l’altro...". E scherza ringraziando il fratello per l’assenza, visto che era a Imola per il Gp.
Il Centrale ha assistito al duello degli alieni. Ora un altro verdetto è atteso forse sul Philippe Chatrier di Parigi, dove i due potrebbero incontrarsi in finale. L’anno scorso la sfida si consumò in semifinale, e prevalse sempre il murciano al quinto set. Tra i due la differenza è sottile come un net.
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