Il feeling ritrovato. Si scioglie anche. Jannik il freddo

Jannik Sinner, il baby-fuoriclasse altoatesino, ha vinto il maestro Djokovic e conquistato l'Italia con la sua maturità e la sua tendenza a scansare i luoghi comuni. Una storia esemplare di riconciliazione che ha portato un sorriso enorme.

di PAOLO GRILLI -
16 novembre 2023

E alla fine, il freddo Jannik si sciolse in un sorriso enorme. La favola di Sinner, quella della lezione al maestro Djokovic che ha tenuto milioni di italiani attaccati al televisore martedì fino a tarda ora, è anche una storia esemplare di riconciliazione. "Non esiste posto più bello per battere il numero uno al mondo, abbiamo vinto tutti insieme": così il baby-fuoriclasse, dopo l’impresa, ha voluto subito abbracciare Torino e, idealmente, un Paese. Applausi a profusione dagli spalti del Pala Alpitour, altri cori, e i vecchi dubbi che si dissolvono veloci come la sua prima di servizio.

Appena un paio di mesi fa, l’altoatesino non era in cima alla lista degli idoli per i tifosi del tennis e di tutto lo sport azzurro. Colpa di quel ’no’ detto alla nostra nazionale prima di un girone di Davis tutt’altro che agevole. Peccato (e fortuna) che poi tutto si sia incastrato nel migliore dei modi. L’Italia centra il pass per le finali della grande Coppa, l’irresistibile Rosso trionfa a Pechino e Vienna e poi si presenta a Torino con un piglio da dominatore. Traiettorie peculiari di uno sport che, è bene, ricordarlo, rimane individuale. Facile, per tutti, affezionarsi ora al nuovo aspirante campionissimo. Meno, per lui, ricucire un rapporto con la platea degli appassionati partito in sordina. Ma anche in questo mostra un talento smisurato. Più parla ai microfoni, più si scopre la sua maturità, la naturale tendenza a scansare i luoghi comuni.

Altro che ragazzo di confine. Jannik guadagna il cuore.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su