Jannik Sinner: il campione che condivide i suoi successi con il team

Jannik Sinner attribuisce i suoi successi al team, con coach come Darren Cahill e Simone Vagnozzi, e il manager Alex Vittur.

di PAOLO GRILLI
6 maggio 2025
Jannik Sinner attribuisce i suoi successi al team, con coach come Darren Cahill e Simone Vagnozzi, e il manager Alex Vittur.

Jannik Sinner attribuisce i suoi successi al team, con coach come Darren Cahill e Simone Vagnozzi, e il manager Alex Vittur.

Jannik Sinner è l’uomo dei record anche per la frequenza con cui predilige la prima persona plurale a quella singolare nelle sue dichiarazioni da re dell’Atp. "Abbiamo vinto perché....", "cerchermo di...", "adesso dobbiamo...". E’ quasi un automatismo, per il fenomeno di Sesto, estendere a tutto il suo staff i meriti della sua già mitica storia agonistica nell’Olimpo della racchetta. Lungimiranza e necessità: non si può arrivare sulla vetta più alta se al talento e al lavoro massacrante non si cura ogni dettaglio della preparazione in maniera maniacale, affidandosi ai migliori professionisti. Un team che costituisce anche un argine emotivo alle enormi sollecitazioni cui è sottoposto un campionissimo. Si parte dai coach.

Darren Cahill. Dopo essere decollato con Riccardo Piatti a Bordighera, Sinner ha scelto di affidarsi per il salto definitivo, nel giugno del 2022, a chi aveva già allenato Hewitt, Agassi e Halep, portandoli tutti in vetta al ranking. L’esperienza e il carisma del tecnico australiano hanno pochi eguali: ha vissuto e attraversato più ere tennistiche, legge come nessuno le caratteristiche dell’atleta e del gioco. E’ empatico e tira fuori il meglio da ogni tennista. Ma a fine anno ha già detto che si interromperà il rapporto con Jannik: "Ha già imparato quello che potevo insegnargli, gli servono nuovi stimoli", il sunto del pensiero del supercoach. "Tutte le cose belle prime o poi finiscono", ha detto Sinner, che però in cuor suo mai vorrebbe cambiare Cahill.

Simone Vagnozzi. L’allenatore marchigiano è stato voluto fortemente dal fuoriclasse azzurro già nel febbraio di tre anni fa. Era stato prodigioso, l’ascolano di Costerano, nel portare Marco Cecchinato dal 180esimo posto Atp fino alla semifinale del Roland Garros, e un altro grande scatto l’aveva poi fatto fare a Stefano Travaglia. Vagnozzi è maestro nella cura di tecnica e tattica, capisce le direzioni da prendere e come arrivare al risultato. Jannik, nell’ultimo triennio, è migliorato in tutto. Il servizio è a tutta prova dopo il passaggio al ’foot up’ che consente al numero uno di entrare nel gioco con maggiore dinamismo. Progressi anche nel rovescio, il colpo che Sinner sente più naturale. I margini di miglioramento conquistati hanno reso il corredo tecnico dell’azzurro semplicemente eccezionale, senza veri punti deboli. E anche la gestione dei momenti della partita denota un controllo totale.

Marco Panichi. Dopo l’addio a Umberto Ferrara per il caso Clostebol, Jannik ha scelto come preparatore atletico colui che aveva per anni reso inossidabile e inscalfibile un fenomeno come Novak Djokovic. Lo specialista romano e romanista, ex campione italiano di salto in lungo, è una garanzia. Perché sa come calibrare il fisico di un numero uno, e in passato ha saputo anche fare rendere al meglio Francesca Schiavone e Fabio Fognini. Nei tre mesi forzati di stop, c’è stata paradossalmente molta più libertà di intervenire sugli aspetti muscolari, articolari e di training da affinare in Sinner. E c’è molta curiosità su come si ripresenterà atleticamente sul campo il nostro, grazie alle lunghe e inedite sedute di preparazione firmate Panichi.

Ulises Badio. Anche il fisioterapista argentino ha lavorato lungamente con Nole, curando al meglio l’‘hardware’ di un dominatore: con il merito ulteriore di saperlo tenere in piedi anche mentre soffriva di acciacchi importanti, come agli Australian Open del 2021. ‘Uli’ adotta un approccio multidisciplinare nel suo lavoro, sapendo miscelare le sue conoscenze di chiropratica e agopuntura a quelle canoniche. Molti considerano curativa anche la sua grande simpatia e disponibilità, elementi fondamentali quando si tratta di allentare le tensioni. Badio ha preso il posto di Giacomo Naldi, che inavvertitamente aveva contaminato con il Trofodermin Jannik a Indian Wells 2024.

Alex Vittur. "Non è solo il mio miglior amico, è la persona di cui mi fido di più", dice Sinner del 40enne altoatesino che gli fa da manager. Basta questa frase per comprendere l’importanza di una figura fondamentale dello staff. Vittur è gestore, consigliere, spalla. Lo si vede quasi sempre nel box durante i match del numero uno e ha preso il posto dello storico agente Lawrence Frankopan. Fondatore di Avima Sports & Business Management, Vittur cura la parte contrattualistica e dei diritti di immagine di Sinner, ma in realtà molto di più. Fu lui in sostanza a favorire il primo step della carriera di Jannik, incastrando tutto perché potesse andare ad allenarsi con Piatti. Vittur è anche il presidente della neo nata fondazione per i giovani ideata dall’amico Jannik.

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