Jannik Sinner: l'attesa e la forza mentale che lo distinguono

I tifosi attendono Sinner al Country Club di Montecarlo, ma la sua forza mentale lo distingue dagli avversari.

di DORIANO RABOTTI
17 aprile 2025
Lo sport del tennis - foto di archivio

Lo sport del tennis - foto di archivio

Ma l’attesa di Sinner, per dirla con il filosofo, è essa stessa Sinner? Verrebbe proprio da dire di sì. Lo dicono le cronache degli ultimi due giorni, che narrano di tifosi fuori dal Country Club di Montecarlo che aspettano di vedere finalmente Jannik in campo, anche se solo per gli allenamenti: sogni cancellati ieri dal meteo, martedì dalla scelta del numero uno di lavorare solo in palestra.

È un segno di forza anche questa tranquillità: di certo Sinner non vede l’ora di tornare a giocare, figurati se non è in grado di trovare un campo al coperto, ma la consapevolezza di aver lavorato bene su alcuni punti specifici durante lo stop forzato per la sospensione patteggiata con la Wada sembra lasciarlo veramente tranquillissimo.

L’altro segno del potere sono le crepe che si sono aperte nelle certezze degli avversari mentre Jannik e la sua classifica erano indifesi e almeno in due, Zverev e Alcaraz, avevano la possibilità di scalzarlo dal trono del ranking Atp. Non ce l’hanno fatta perché sono andati in tilt dal punto di vista psicologico, per loro stessa ammissione. Come se fosse molto più facile essere determinati con un nemico vero davanti, come se avere il campo vuoto dall’altra parte li mettesse davanti allo specchio e mostrasse la vera differenza tra lui, Jannik, e tutti gli altri: non è la tecnica, non è il fisico.

È tutto dentro la testa.

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