Jasmine Paolini pronta per gli Internazionali d'Italia con il nuovo coach Marc Lopez
Jasmine Paolini si prepara agli Internazionali d'Italia con il nuovo coach Marc Lopez, puntando a superare il secondo turno.

Jasmine. Paolini, 29 anni, numero 5 del mondo. E’ nuova ambassador del progetto #KeepHerConfident di Dove
dall’inviato
Roma è trampolino e traguardo, il cielo leggero e lo splendore dei marmi. Jasmine Paolini ci arriva col sorriso di sempre e obiettivi in rialzo. Il cambio di coach, da Renzo Furlan a Marc Lopez, è l’elemento di novità per la migliore azzurra del tennis. Che al Foro Italico, l’anno scorso, raccolse un successo in doppio con Sara Errani che fu l’antipasto del trionfo olimpico. In singolare, invece, non ha mai superato il secondo turno ed è tanto il desiderio di rimettersi in pari.
Che cosa si attende da questi Internazionali d’Italia?
"In realtà cerco di tenere sempre le aspettative basse, ma ovviamente cercherò fare il massimo. So già che questa sarà un’edizione pazzesca, tutti noi italiani abbiamo ottenuto risultati e mi aspetto che il pubblico ci accolga sempre qui col suo calore incredibile. Io cerco di mettere il focus su quello che devo fare in campo".
Al primo allenamento qui c’è stato il pieno di pubblico e lei sorrideva tanto.
"E’ una grande emozione, ricordo quando da bambina venivo a guardare le partite qui e sono riuscita per una volta a vedermi con quegli occhi. Non sempre capita di poterlo fare: quando uno è dentro il torneo tende a non vivere queste sensazioni".
Da numero uno del tennis italiano, lei è la trascinatrice. Nel 2024 sono arrivati l’oro olimpico e la King Cup con la Nazionale. Ora però i colleghi uomini sembrano fare meglio di voi ragazze.
"Sì, sono arrivati risultati mai visti dal maschile, con Sinner e non solo. Quello che stanno ottenendo i ragazzi è pazzesco, non era mai accaduto. Ma credo che il movimento femminile non stia a guardare. Ci sono prospetti molto interessanti del 2003 o del 2004, o anche più giovani. Come Tyra Grant, nata e cresciuta in Italia. Dobbiamo cercare tutti di mantenere alto il livello, credo che solo così il movimento possa crescere ancora di più".
Lei è nuova ambassador del progetto #KeepHerConfident di Dove, mirato a coltivare l’autostima delle ragazze che fanno sport e a evitare il loro abbandono della pratica sportiva. Che cosa l’ha spinta a sposare questa iniziativa?
"I dati che mi sono stati illustrati inizialmente mi avevano shockato. Quasi una ragazza su due lascia lo sport tra i tredici e i diciassette anni. Ora mi sento a mio agio col mio corpo, ma è un aspetto su cui vogliamo sensibilizzare e la comunicazione è il primo step per cambiare l’ordine delle cose, per favorire il cambiamento".
Anche lei ha avuto esperienze negative legate al suo aspetto fisico, quelle che magari scoraggiano molte giovani atlete?
"La critica che mi è sempre stata mossa è stata quella di essere bassa. “Farà fatica ad andare avanti“, si è detto molto spesso di me".
Come ha potuto superare questi attacchi?
"Sono sempre riuscita a focalizzarmi su quello che potevo fare in base alle mie caratteristiche. Facendo leva sulle qualità positive che mi contraddistinguono. La sfida è quella di evolversi come atleti, provando anche vie diverse per migliorare. Magari poi i risultati non arriveranno per forza, ma l’importante è sempre provarci, mettersi in discussione".
Jasmine conquista per i risultati, ma anche per la serenità e la positività che trasmette.
"Quando perdo sorrido un po’ meno... Però ammetto di avere preso il sorriso da mia madre, mio padre è un po’ più introverso".
Che effetto fa essere un punto di riferimento per tante sportive?
"Io sognavo di diventare profesionista e ce l’ho fatta. Ho subito un po’ di situazioni, ma credo di essere stata brava ad andare avanti. Credo che la mia capacità sia quella di non ascoltare troppo i giudizi e le critiche, almeno fino al punto di quando non diventano eccessivi".
L’anno scorso in singolare uscì abbastanza presto dal torneo, ma in doppio fu trionfo.
"Non voglio pensare ora quale possa essere il risultato (Jasminre scaramanticamente rifiuta di sapere subito chi dovrà affrontare a sorteggio effettuato da minuti, la vincente di Pedone-Sun, ndr) ma so che sarà un’edizione speciale. Quella del 2024 è stata importante per me, ora che poi torna anche Jannik non vedo l’ora che cominci il torneo".
A Stoccarda è arrivata in semifinale, a Madrid è uscita contro una super Sakkari. Il 2024 non sarà facile da ripetere, tra l’oro a Parigi e le finali Slam raggiunte.
"Le ultime due settimane su terra sono state positive, sono contenta di essere riuscita ad allenarmi. L’oro olimpico non mi ha cambiato la vita, ma è qualcosa di particolare, una cosa pazzesca e per una sportiva è uno dei massimi obiettivi. Però il mio approccio non cambia, quando faccio un torneo non penso a vincerlo, ma a fare bene. Bisogna affrontare un match alla volta".
Ha potuto allenarsi con Andreeva, 18enne che sta scalando le classifiche e già in Top 10.
"E’ una molto tosta. Difficile da affrontare in campo, ma anche in allenamento...".
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