Lorenzo Musetti trionfa su Holger Rune agli ottavi di Parigi
Musetti supera Rune 7-5 3-6 6-3 6-2 e sfiderà Tiafoe ai quarti. Sconfitta per Jasmine Paolini contro Svitolina.

Jannik Sinner, 23 anni, sempre più in condizione. A sinistra, Lorenzo Musetti (23)
Parigi val bene una sfida fra due talentuosissimi campioni agli ottavi. Tra Lorenzo Musetti e Holger Rune, 45 anni in due, vince il carrarino numero 7 al mondo, ora più che una certezza. 7-5 3-6 6-3 6-2 il punteggio per l’azzurro, che incrocerà l’americano Tiafoe, numero 16 al mondo, ai quarti. Sul campo del Philippe Chatrier, ‘Muso’ mette tutto quello che ha: classe, fisico e visione. Il primo pazzo set lo vince 7-5 con tre break piazzati e due subiti. La differenza la fa il dritto, ora di categoria superiore per l’azzurro. Il danese enfant prodige, ora decimo al mondo ed ex numero 4, naviga in balia del suo altalenante talento. Che nel secondo set si accede. E’ 6-3 per lo scandinavo con un break al quinto gioco. Nel terzo parziale Lorenzo si riprende alla grande, non sbaglia nulla e con un break al secondo gioco si invola. Le sottili provocazioni di Holger non portano frutto. E’ battaglia anche tra due superatleti. Con Rune che pian piano cede. Subito breakkato nel quarto set, e poi ancora per il 4-1 dell’azzurro, non si riprende più, mentre Lollo illumina con la sua classe. E può davvero arrivare fino in fondo.
C’era un’epoca in cui Andrey Rublev, da top 5, guidava i ragazzi terribili del tennis con la missione di scalzare i Big 3, e Jannik Sinner ne carpiva i segreti per continuare la sua scalata. Tre anni fa, l’attuale numero uno cedette proprio al russo al Roland Garros, complice un ginocchio malmesso. Ma ora tutto è cambiato, stravolto dopo l’arrivo del ciclone azzurro, e gli ottavi di stasera alle 20.15 a Parigi hanno un logico favoritissimo. Sì, escluso Alcaraz, il talentuoso Rublev è l’ultimo ad aver battuto Jannik, nei quarti a Montreal l’anno scorso, ma non pare dotato della solidità del nostro, pur avendo vinto quest’anno il ’500’ di Doha e raggiunto la finale di un altro ’500’, ad Amburgo, persa contro Cobolli. Contro Lehecka, Sinner ha fornito una prova di forza straordinaria, quella di chi non deve temere rivali. La qualità da fondo di Rublev sarà in ogni caso senz’altro probante. Il sodalizio con Marat Safin, ingaggiato come tecnico, non può che dare consistenza al bagaglio tecnico dell’attuale numero 15 al mondo, indiscutibile al di là dell’altalenante spirito.
Chi vince incontra nei quarti il vincente di Draper-Bublik. Oggi per gli ottavi anche Zverev-Griekspoor, Djokovic-Norrie. Avanza il campione in carica Carlos Alcaraz, che contro Ben Shelton dà vita a un duello di classe e potenza. Finisce 7-6(8) 6-3 4-6 6-4 per il murciano, ora atteso da un altro americano tutt’altro che abbordabile, Tommy Paul, ai quarti.
Parigi porta ai colori azzurri anche una delusione. Con beffa. Jasmine Paolini, numero 4 Wta, finalista qui l’anno scorso, esce di scena agli ottavi contro l’ucraina Elina Svitolina, ex numero 3 ma ora al 14esimo posto del ranking. Jas non ha sfruttato tre match point nel secondo set e ha perso 6-4 6-7(6) 1-6. La trionfatrice di Roma torna sulla terra ed è grande lo sconforto, più per il crollo nel parziale decisivo che per le occasioni sfuggite.
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