Roland Garros, Sonego: “Sì, mi piace tirarmi fuori dalle difficoltà”

Il piemontese e il miracolo della rimonta su Rublev: mi piace essere definito lottatore, trovo la giusta energia nella difficoltà

di MANUEL MINGUZZI -
3 giugno 2023
Lorenzo Sonego

Lorenzo Sonego

Parigi, 3 giugno 2023 - Impresa miracolosa quella di Lorenzo Sonego ai sedicesimi di finale del Roland Garros. Il tennista piemontese ha rimontato e superato lo scoglio Andrey Rublev, non uno dei favoritissimi ma pur sempre il numero sei del mondo, da due set a zero sotto e dopo un 6-0 fino alla vittoria al quinto set, che lo ha consacrato tra i tennisti lottatori del circuito mondiale. E questa definizione piace a Lorenzo che ne ha parlato dopo il 5-7 0-6 6-3 7-6 6-3 che lo ha portato agli ottavi dove incontrerà un altro russo, ovvero Karen Khachanov che ha sconfitto l’australiano Kokkinakis in quattro set. Lorenzo è il classico giocatore che dentro la stessa partita va battuto più volte, altrimenti rischi di ritrovartelo alle calcagna e poi soccombere. La sua forza è restare sempre dentro il match in ogni situazione, anche quella più disperata.  

Sonego: “Mi piace uscire dalle difficoltà. Io cazzuto? Si”

Crederci e non mollare mai, nonostante due set sotto e un 6-0 che potrebbe tramortire chiunque, ma non Lorenzo che ha ritrovato se stesso, rimontato e vinto una partita eroica: “L’esperienze negli slam mi hanno aiutato, soprattutto le partite perse negli anni. Tutto mi ha aiutato a crederci - le sue parole dopo l’impresa - Nonostante il 6-0 ce l’ho fatta e non facile rientrare in campo e crederci con la giusta determinazione. Ce l’ho fatta credendo di potercela fare”. Sonego è esattamente il prototipo di tennista lottatore, quel giocatore che non si batte mai da solo, che non esce dal campo e infatti in Davis fornisce sempre i suoi punti decisivi alla squadra. E la definizione di lottatore piace a Sonego: “La lotta mi piace, perché mi piace tirarmi fuori dalle difficoltà - ancora Lorenzo - Più sono in una situazione difficile e più trovo qualcosa che mi dà energia e voglia di stare in campo. Sono sempre stato così: cazzuto”. E mentre Sinner, uscito per mano di Altmeier, ha ammesso di non essersi sentito felice, Sonego ha invece compiuto una grande impresa anche se non è stato facile gestire le pressioni. Il campo da tennis non è esattamente il luogo che favorisce uno stato d’animo positivo e la ricerca parte dentro sé stessi, in una continua battaglia prima da questa parte del campo e poi dall’altra, dove l’avversario non contribuisce certamente alla serenità: “Cerco di godermi ogni partita ma non è facile perché ogni avversario ti pone difficoltà diverse - l’analisi del piemontese - Sicuramente ci sono giorni dove non trovi soluzioni e ce la metti tutta ma non riesci a sorridere, perché conta anche l’avversario che non lo permette. Provare sensazioni positive durante un match non è sempre facile”. Ci riproverà domani in ottavi di finale contro il russo Karen Khachanov, numero undici delle classifiche mondiali e contro cui ha giocato tre volte. La prima nel 2018 agli Us Open, sul cemento, con la netta vittoria del russo, mentre sulla terra i due precedenti risalgono al 2019 con la vittoria di Sonego a Montecarlo in due set e quella di Khachanov a Roma in tre set. Sul rosso si prevede un’altra lotta di nervi.

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