Sinner è scatenato, l’Olanda vede doppio: "Bello giocare con un amico come Sonego"
Gli azzurri vincono in rimonta, Jannik batte Griekspoor e poi trascina anche il compagno: domani alle 12 sfida alla Serbia di Djokovic
Jannik vale (il) doppio. E anche il singolare, of course. E ora valla a fermare la tribù che balla di gioia per il Rosso che, dopo aver incantato ai piedi delle Alpi, a Torino nelle Finals dove è stato battuto solo da Godzilla, prende l’Italia per mano e la porta a due metri – pardon due sfide, semifinale e poi si vede – dal paradiso della racchetta, dove solo Panatta, Bertolucci e gli altri hanno alzato la coppona.
E ora ritirate fuori la storia che non ci tiene alla Davis, Jannik, se avete il coraggio. Ha preso racchetta e martello, ha rimesso dritta la casetta azzurra dopo il ko di un pur bravo Arnaldi e ha travolto gli Oranje da doppiolavorista. Nel senso stretto della parola: prima nel singolare, poi nel doppio in coppia con l’amicone Lorenzo Sonego. E domani alle 12 sfiderà la Serbia di Djokovic, che ha regolato la Gran Bretagna: la sfida in singolare tra Jannik e Nole sarà la terza in dodici giorni, la quarta se si dovessero trovare di fronte anche in doppio...
E pensare che era cominciata malino, con la sconfitta di Arnaldi che pure s’era aggiudicato il primo set al tie break. L’eroe del match con la Svezia – ricordiamolo, se siamo qui è anche grazie a lui – ha ceduto al terzo a Botic van de Zandschulp dopo un match tiratissimo chiuso con il tie break del terzo. E lì, c’è da recriminare un bel pò, perché il Nostro ha avuto tre match point a disposizione e li ha sprecati, va riconosciuto, in particolare quello con una palla corta che definire goffa è poco. Incassato lo 0-1 contro van de Zandschulp (6-7, 6-3, 7-6 in 2 ore e 52 minuti), sul clan azzurro è calato un velo di preoccupazione perché la batteria di doppisti Oranje era di quelle da far tremare la racchetta. E allora, dando per acquisito il punto di Sinner ce la saremmo giocata all’Ok Corral, chiaro. E quindi è vero siamo una squadra, ma tutti a guardare Jannik per saggiarne il momento e la carica dopo le fatiche di Torino. Niente paura ragazzi, perché il Rosso c’è. E infatti a casa non si torna.
Sinner prima travolge Tallon Griekspoor, giocando un po’ al gatto col topo nel primo set, vincendolo al tie break. Poi, nella seconda partita il cambio di marcia pazzesco e un 6-1 cucito sull’olandese in appena 20 minuti. Come a dire: devo risparmiare energie perché voglio giocare il doppio.
E infatti, se era circolata l’idea di un Sonego-Bolelli, Volandri la scaccia via puntando deciso su Jannik in coppia con Lorenzo. E mai decisione fu più giusta. Semmai, potrebbe aver da recriminare Haarhuis, capitano dell’Olanda (che ha detto dopo la sconfitta: "I nostri problemi sono iniziati quando Sinner è atterrato a Malaga"). Con specialisti del calibro di Rojer, ex numero 3 del mondo e 36 titoli in carriera, al fianco di Koolhof – n° 8 del mondo e vincitore a Wimbledon nel doppio – ha deciso di schierare Griekspoor.
Sia chiaro: Sinner e Sonego hanno giocato una gran partita. In particolare Jannik ha imposto il suo gioco superiore, la sua maggior velocità di palla e potenza. Insomma, come si dice nello slang da circolo, i Nostri hanno ’preso a pallate’ gli avversari chiudendo 6-3, 6-4 e portando l’Italia in semifinale. Alla fine Jannik dirà: "La chiave giusta è arrivata con la mentalità, l’approccio e l’atteggiamento. Quando mi serviva energia lui mi tirava su e io ho fatto lo stesso con lui. Non giocavamo insieme da inizio 2023 e abbiamo ritrovato le stesse buone sensazioni. La pressione era più su di loro perchè erano i favoriti...". Puntare sul Rosso però, è sempre cosa buona e giusta.
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