Sinner inarrestabile: piega De Minaur, ora Shelton in semifinale agli Australian Open
Jannik domina e stende in tre set il padrone di casa: 6-3, 6-2 6-1. Superato anche il malessere che aveva fatto temere contro Rune. Nelle sfide con il giovane statunitense è avanti 4-1

Jannik Sinner, 23 anni, numero uno al mondo. Punta al suo terzo titolo Slam
Melbourne, 22 gennaio – Non una formalità – non può mai esserlo un match dei quarti in uno Slam – ma il match fra Jannik Sinner ed Alex De Minaur è stato senz’altro un monologo del numero uno al mondo, che vola in semifinale agli Australian Open e conferma il proprio status di favorito di un torneo che lo vede puntare a uno storico bis. In una Rod Laver Arena stipata e pure fresca, con temperature ben inferiori ai venti gradi, il Rosso di Sesto mette subito le marce alte e l’avversario padrone di casa può ben poco. Finisce 6-3, 6-2, 6-1 per la stella azzurra, parsa sempre in controllo, mai in affanno fisico come invece era accaduto contro Rune agli ottavi. Un’ottima notizia, perché solo il campo poteva dimostrare il superamento effettivo del malessere. Nel primo parziale, il break decisivo arriva al quarto gioco. In precedenza, Jannik aveva forse sbagliato un paio di rovesci di troppo, ma mantenendo sempre il dominio sui propri turni di battuta, con un servizio solidissimo e una padronanza evidente negli scambi prolungati. De Minaur, al contrario, è parso cercare soluzioni sempre più azzardate, andando oltre i propri limiti, ben sapendo che solo così avrebbe potuto pensare di impensierire il campione altoatesino. Con la partita di oggi, fanno 10 vittorie a zero per l’azzurro.
Anche il secondo set si apre con Sinner a tutta: il primo break arriva nel primo gioco. Jannik va poi 2-0 salvando anche la prima palla break concessa nell’incontro con un servizio vincente al centro. Il secondo, che porta Jannik sul 4-1, nel quarto gioco. Impressionante il dritto incrociato che non dà scampo all’atleta di casa. Poi il parziale viene portato a casa col pilota automatico e non sono passati più di 80 minuti dall’inizio del match.
Nel terzo set, il Rosso forza un po’ col rovescio, ma senza mai farsi scappare il controllo del gioco. Anche qui il break se lo assicura già nel primo gioco, col pubblico di casa che incita Alex ben capendo però che la partita ha preso una direzione univoca, che semplicemente non si può cambiare. Nel terzo game, il secondo break, con l’”aussie” fuori giri nel cercare di contenere la potenza del nostro. Al fuoriclasse di Sesto non resta che involarsi in tranquillità, con il terzo break a chiudere: con un un sorriso in più perché aver chiuso così in fretta la pratica, in meno di due ore corrisponde anche a un risparmio di energie fisiche e nervose. L’85% di punti sulla propria prima di servizio, l’80% con la seconda – e la prima è entrata col 66% – i punti in risposta di quattro volta superiori a quelli di De Minaur, sono cifre che ben raccontano della lezione di tennis andata in scena nella serata australiana. E ora la semifinale con Ben Shelton, il 22enne astro nascente del tennis a stelle e strisce che ha eliminato in quattro set Lorenzo Sonego ai quarti e in precedenza anche Lorenzo Musetti. Un avversario senz’altro da temere – è la sua seconda semifinale Slam dopo gli Us Open del 2023 – ma in fondo Jannik lo ha battuto in quattro dei cinque testa a testa e ha prevalso negli ultimi quattro. Un dato ulteriormente incoraggiante: nei confronti con i mancino americano, dotato di una battuta molto consistente, Jannik ha vinto anche gli ultimi quattro tie-break. Nell’altra semifinale, Djokovic contro Zverev. Ma in fondo ora nessuno fa più paura a Jannik.
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