Tifosi incivili e scommesse, a Roma scoppia il caso
De Minaur e Mensik bersagliati da alcune persone del pubblico: l’ombra delle puntate contro di loro, come capitò al fratello di Berrettini a Napoli. Bertolucci: “Questi incivili rovinano l’immagine del torneo”

Jakub Mensik
L’ultimo a farne le spese qualche settimana fa è stato il fratello di Matteo Berrettini, Jacopo, che a Napoli ha perso la testa e la partita in un Challenger 125 che non è nuovo ad ospitare certe scene. Ma il sospetto che quanto sta accadendo in questi giorni agli Internazionali di Roma sia figlio della stessa matrice è forte. E lo conferma un post di Paolo Bertolucci su X: “L’inciviltà dei tifosi scommettitori rovina l’immagine del torneo”.
In questi due giorni il problema, sulle tribune del Foro Italico, ha colpito in particolare due giocatori, Alex De Minaur e Jakub Mensik, che era abbastanza increduli nel sentire un tifo contrario che superava i confini del supporto ai propri beniamini, avversari di turno. Mensik dopo aver battuto Maroszan è andato ad esultare sotto i pochi tifosi che durante il match gli avevano rivolto parole anche pesanti, disturbandolo a più riprese. De Minaur a un certo punto nel match contro l’italiano Nardi si è fermato chiedendo al giudice di sedia di intervenire perché alcuni spettatori avevano esagerato con le offese, ed è andato ad affrontare di persona l’uomo che aveva superato i limiti. Chi è presente sugli spalti racconta, anche sui social, di gruppetti di persone facilmente identificabili e riconoscibili per gli smartphone aperti su diversi siti di scommesse.
A fine marzo Jacopo Berrettini a Napoli era sbottato dopo la gara perso contro Giovanni Fonio nel Challenger 125 che si tiene nella città partenopea e che già in passato è stato teatro di scene di tifo sopra le righe, addirittura in match in cui i bersagli erano tennisti italiani che affrontavano stranieri, dettaglio che fa capire come i ‘tifosi’ fossero in realtà interessati a tutt’altro. Per tutto il match una parte degli spettatori aveva insultato Berrettini jr per fargli perdere il match, cosa che poi è anche capitata.
Il tifo nel tennis ha sicuramente subito una evoluzione: storicamente, dal ‘santuario’ di Wimbledon in giù, nei tornei c’è un codice di comportamento anche per il pubblico che si è fatto un po’ meno rigido negli anni, ma ha sempre mantenuto un livello di rispetto (quindi silenzio durante gli scambi e tifo ‘pro’, mai contro). Solo in Coppa Davis, dove la competizione è per nazioni e le ‘curve’ sono storicamente più legittimate a farsi sentire, si è sempre accettata qualche trasgressione, comunque entro i limiti del rispetto. Ora che le scommesse si possono fare on line e in tempo reale, sono diversi i casi in tornei di tutto il mondo nei quali persone che non hanno alcun interesse sportivo si sono presentate a bordo campo, infastidendo allo scopo di infuenzare il risultato verso la propria puntata.
Prima si farà pulizia di certi fenomeni, e meglio sarà per tutti.
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