Us Open, finisce troppo presto il sogno di Berrettini e di Bellucci. Ora è un ritmo da Slam: Sinner ritrova il sorriso

Michelsen Battuto: "All’inizio potevo giocare meglio, lavorerò sui dettagli". Volano Errani, Arnaldi e Paolini

di GABRIELE TASSI -
30 agosto 2024
Ora è un ritmo da Slam: Sinner ritrova il sorriso

Jannik Sinner, 23 anni

C’è che l’aria di New York ha il potere di mettere il turbo agli americani. L’ennesimo avvio di match a freni tirati di Sinner è figlio del fattore campo: break facile sulla stellina di vent’anni Michelsen...e poi? Battuta persa appena due minuti dopo e primi sguardi sconsolati all’angolo con gli allenatori Vagnozzi e Cahill. Jannik però vince ancora (6-4, 6-0, 6-2), soffre meno rispetto alle gara d’esordio: i segnali di crescita ci sono, e pure un abbozzo di sorriso a spazzare un po’ il dolore del caso doping.

"Potevo giocare meglio all’inizio, ma non è semplice quando ci si conosce". Eh già Jannik: e’è che il servizio ancora non va come dovrebbe: troppe poche prime in campo contro l’americano che ne azzecca oltre l’ottanta per cento. Sembra la fotocopia del match giocato tra i due a Cincinnati solo un paio di settimane fa. Una partita azzannata alla gola dall’azzurro solo quando è servito farlo. Nel primo set Jannik ci prova per due volte, ma la pressione di Michelsen è tale che l’opportunità di allungo sfuma sempre. La terza chance è quella buona? Sì, l’americanino s’incarta al servizio con un doppio fallo e torna sotto 5-4 e questa volta il numero 1 manda in archivio il parziale.

Un balsamo di certezze per il numero uno del mondo che aumenta i giri. Una mazzata fra capo e collo per il 20enne di casa che piomba improvvisamente in confusione. Michelsen si assenta praticamente per un set, mentre l’azzurro in una mezz’oretta porta a casa un parziale di otto game a zero letteralmente dominando il campo con il punteggio impietoso di 6-0. Servizio e colpi da fondo ricominciano a girare e Jannik si leva dal sorriso un po’ di ruggine delle polemiche dopo il caso doping.

Sul 2 pari il break che è pure il match point per la partita. Perso il primo set Michelsen si è disunito e paga un po’ la scarsa tenuta mentale in una partita effettivamente sempre comandata dall’azzurro, che ora vola al terzo turno. Ai microfoni di Supertennis, a partita finita l’altoatesino promette che nel giorno di riposo si concentrerà sui dettagli: servizio, colpi da fondo e a rete, perché "ad alto livello sono quelli che fanno la differenza". Il prossimo test? Contro O’Connell, che ieri ha interrotto il sogno Slam di Mattia Bellucci.

Nel frattempo Arnaldi si è liberato di Safiullin (6-2, 6-4, 6-4) e Jasmine Paolini è volata al turno successivo per il ritiro di Pliskova. Come anche una super Sara Errani, vincitrice (7-5, 7-5) con Dolheide. Niente da fare invece per Matteo Berrettini, eliminato da Fritz 6-3, 7-6, 6-1 . In campo oggi Lorenzo Musetti (Intorno alle 23 italiane) con Nakashima.

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