Bonucci, "Volevo lasciare la Juve, forse tornerò come allenatore"

Leonardo Bonucci, ex giocatore della Juventus, parla della sua esperienza al club bianconero e dei suoi obiettivi futuri come allenatore. Discute anche dei social network e della violenza che ha vissuto sulla sua pelle. Invita a non vergognarsi di chiedere aiuto.

12 dicembre 2023
Bonucci 'volevo chiudere alla Juve, magari torno da allenatore'

Bonucci 'volevo chiudere alla Juve, magari torno da allenatore'

Ora sono più sereno, meno arrabbiato per quanto accaduto quest'estate. Bisogna guardare avanti. La mia esperienza alla Juventus è stata meravigliosa. Desideravo concludere la mia carriera lì. Questo è quanto affermato da Leonardo Bonucci, attualmente giocatore dell'Union Berlino, in un'intervista concessa al giornale spagnolo Marca. Alla Juventus "sono certo di aver sempre dato il massimo" aggiunge. "Ogni settimana parlo con molti dei miei ex compagni. Ciò dimostra che ero importante nello spogliatoio: amicizia con i veterani e punto di riferimento per i giovani" sottolinea il difensore. Tornare "è uno dei miei obiettivi. Vorrei diventare allenatore e se riuscissi a farlo ai massimi livelli, la Juve è uno dei club che mi piacerebbe allenare" racconta l'ex difensore azzurro. Il club bianconero "è una parte fondamentale della mia vita. Sono grato ad Andrea Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved, punto di riferimento silenzioso. E all'allenatore che più mi ha cambiato e aiutato a crescere: Antonio Conte". Come aspirante tecnico Bonucci non può non parlare di Carlo Ancelotti: "Un esempio se si vuole fare quel lavoro. Non ho avuto la fortuna di averlo come allenatore, ma ho sentito tanti giocatori parlarne molto bene. L'ho visto più da vicino al Napoli e penso che chiunque sia stato allenato da Carlo abbia avuto la possibilità di imparare molto. Quando sei un allenatore vincente per 20 anni non è un caso. C'è un valore umano, oltre a quello tattico. Questa è la sua grandezza". Bonucci parla anche dei social network. "Vivevamo in un periodo terribile. Davvero terribile, perché non c'è limite a nulla. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe attendere i nostri figli in futuro. Chiunque si sente libero di criticare, insultare". Una violenza che "ho vissuto sulla mia pelle. Ho un carattere duro, testardo, difficile da ferire. Ma ci sono cose che ti lasciano un segno dentro" e nonostante "tu sia coraggioso sul lavoro, potrebbe arrivare un giorno in cui cadi e diventi depresso. Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto. Spero davvero che in futuro si possa mettere un freno a quella parte orribile del mondo in cui viviamo oggi".

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