Inter, Ausilio su Lukaku, "Mancano educazione e rispetto"

Il DS dell'Inter Piero Ausilio parla della cessione di Lukaku, dell'arrivo di Dzeko e di Inzaghi. Sottolinea l'importanza dell'educazione e del rispetto nelle trattative e sogna di arrivare alla seconda stella.

1 novembre 2023
Calcio: Inter; Ausilio 'Lukaku? Mancati educazione e rispetto'
Calcio: Inter; Ausilio 'Lukaku? Mancati educazione e rispetto'
Lukaku? Fa parte del passato. Abbiamo vinto insieme uno scudetto meraviglioso, è stato un grande guadagno e anche un paio di finali perse. Come è andata la telefonata con lui? Preferisco non parlarne ma posso dire che ci deve sempre essere educazione e rispetto. E queste due cose sono mancate", così il ds dell'Inter, Piero Ausilio, in un'intervista a Radio Tv Serie A. "Sai quante trattative non vanno a buon fine? Ma se c'è rispetto non c'è problema - aggiunge - Quando invece ci si nasconde e ci si rifiuta di rispondere al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina. E' stata chiusa dall'8 luglio, ricordo perfettamente la data. La telefonata con lui è stata breve e decisa dopo vari tentativi di contattarlo nei giorni precedenti". "Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko a zero e avevo scelto Thuram - racconta - Faceva l'esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto e tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto. E invece si è infortunato al ginocchio la sera dell'accordo e abbiamo dovuto cambiare obiettivo. Ma gli incontri con il padre sono rimasti e Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo come punta centrale. Non l'hanno dimenticato e il vantaggio ce lo siamo preso". Il ds nerazzurro parla anche di Simone Inzaghi: "È umile, geniale e pigro. Ha delle convinzioni, non lo si può spostare neanche con le cannonate. Fa calcio di qualità e fa stare bene tutti, la squadra sta bene con lui" e rivela che "non è mai stato vicino all'esonero. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, stimolando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto 2 mesi finali straordinari, veramente straordinari". Poi sul futuro della squadra: "Il sogno? Raggiungere la seconda stella. L'importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, gli stringeremo la mano".

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