Egonu: “Il razzismo? C’è ancora”
La campionessa ospite a ‘Che tempo che fa’ ha deciso di tornare a parlare di un tema che le sta a cuore. E ha raccontato la gioia olimpica: “Velasco ha saputo parlare a Paola, abbiamo scritto la storia”

Paola Egonu nell'incontro con Save the children a Milano
Paola Egonu torna a parlare di razzismo. Lo fa da Fabio Fazio, nella trasmissione 'Che tempo che fa', in onda su Nove, e come al solito lo fa senza nascondersi. Ospite del programma tv, la campionessa di volley nata in provincia di Padova da genitori nigeriani ha raccontato la gioia per la medaglia d’oro alle Olimpiadi vinta a Parigi, ma anche la necessità di continuare a combattere contro il razzismo. Lei che ne è stata vittima da ragazza e che adesso ha la possibilità di far sentire la propria voce, quella della campionessa olimpica e della miglior giocatrice mondiale, come da sondaggio condotto qualche settimana fa Volleyball World.
"La medaglia è stato il coronamento di un anno dove mi sono rialzata più volte da alcune cadute", ha detto la Egonu, parlando di volley e raccontando qualche retroscena dell’avventura olimpica. "Credo che insieme alle compagne e allo staff abbiamo scritto la storia. È il sogno che hai da quando sei bambina. Quasi non ci credo. È ancora un sogno per me". La Egonu ha ammesso di essere stata una fans del cartone animato Mila e Shiro, da ragazza, come molte giocatrici moderne. Ma a sbloccare la carriera in azzurro, dopo anni difficili in cui aveva anche manifestato il desiderio di lasciare la nazionale, un ruolo decisivo lo ha avuto Julio Velasco: "E' riuscito a parlare a Paola, quando tutti vedono Egonu. Mi ha tolto un po' di peso per farmi giocare libera e spensierata. E' stato fondamentale per creare l'alchimia e l'unione giusta. La parte più bella è condividere queste emozioni con le mie compagne".
Le Olimpiadi erano state ribattezzate dal gruppo azzurro 'Il torneo della baguette': "Così avevamo meno pressioni". E il razzismo? "Mi accompagna da tutta la vita, so che ancora c'è. Ho avuto la fortuna di andare ad un punto Luce, a Milano, attraverso Save the Children, dove ho incontrato ragazzi e ragazze che parlavano di questa difficoltà, dispiacere... nel dover farsi forza nella difficoltà e diversità. E' un argomento che mi sta a cuore. Nel passato avevo smesso di parlarne, ma credo che bisogna sensibilizzare su questo tema", ha concluso Paola, che negli ultimi anni è stata anche fatta bersaglio di polemiche sulla sua italianità da parte del generale Vannacci, oggi europarlamentare.
«Ho l'onore di essere un'atleta, privilegiata, ma so che il razzismo ancora c'è. Fin da piccola i miei mi hanno sempre detto che avrei dovuto lavorare il doppio, mi ha accompagnato per tutta la vita. Nel passato ho smesso di parlarne, ma credo che sia molto importante sensibilizzare su questo tema. Le nuove generazioni non percepiscono la diversità come un nemico e spero che essere riuscite portare a casa la medaglia d'oro con la nazionale possa far capire che l'unione vince».
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