I commenti. De Cecco: "Noi non all’altezza». Blengini: "Hanno giocato meglio»

L'Itas Civitanova batte 3-0 la Lube e dimostra la sua superiorità. I giocatori e gli allenatori evidenziano come la battuta e la ricezione abbiano fatto la differenza, con Trento che ha saputo sfruttare al meglio ogni occasione. Una partita di grande sostanza, con la giusta pazienza nel giocare più volte l'azione di attacco.

di Redazione Sport
4 dicembre 2023

Duecento giorni esatti dopo gara5 della finale tricolore, l’Itas ri-batte 3-0 la Lube e anche stavolta fa male. Nonostante siamo solo in regular season, fa male. A fine match tutti evidenziano la superiorità globale dei dolomitici. Capitan De Cecco: "Il risultato parla chiaro, non siamo stati all’altezza in molti fondamentali. Non siamo riusciti a entrare in partita, per meriti loro, che sono partiti forte e hanno tenuto un buonissimo livello di gioco per tutta la gara, ma non solo. Abbiamo ricevuto male per lunghi tratti della partita, e quando abbiamo aggiustato la ricezione i nostri avversari erano già troppo lontani". L’opposto di riserva Motzo aggiunge: "Partita complicata, ma lo sapevamo. Loro molto bravi, mentre noi dobbiamo lavorare e molto sotto alcuni aspetti. Complimenti comunque a Trento che ha giocato bene per tutta la gara, difendendo tanto e sfruttando al massimo ogni occasione che gli abbiamo concesso".

L’analisi di coach Blengini: "Trento ha giocato molto meglio di noi, col servizio ci ha staccato subito da rete, e quello ha fatto una differenza enorme in loro favore. In quei frangenti devi riuscire a sopperire in attacco in maniera veramente importante, quindi per noi è stato davvero difficile rimanere in partita, riuscire a cambiare l’inerzia. Sapevamo che l’avversario era di qualità, sapevamo che sarebbe servita una prestazione super per fare risultato. Non ci siamo riusciti – conclude il coach biancorosso –, merito a loro". Queste le parole del tecnico ospite Soli: "È stata una partita di grande sostanza, fra battuta e ricezione siamo stati bravi a forzare un po’ la mano, riuscendo ad agevolare il nostro sistema di muro-difesa. Abbiamo avuto la giusta pazienza anche nel giocare più volte l’azione di attacco e tenuto sempre a distanza di sicurezza l’avversario".

an. sc.

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