Podrascanin guarda al passato: "La Lube mi ricorda quella del 2011"
Il centrale: "Vinta quell’anno la Coppa con una squadra giovane come questa, l’anno dopo è stato scudetto"

Marko Podrascanin è tornato alla Lube dopo averci giocato dal 2008 al 2016
Dopo la trasferta extralarge durata praticamente una settimana, soprattutto dopo l’accesso alla finale di Challenge Cup, la Lube ieri è finalmente rientrata a Civitanova. Giocatori, staff e dirigenti si godono il meritato relax, poi da questo pomeriggio gli allenamenti riprenderanno con sedute solo pomeridiane fino a sabato compreso. Tra i protagonisti del blitz 0-3 in poco più di un’ora contro Sk Ankara c’è stato il "Potke", alias Marko Podrascanin. Il forte centrale classe 1987, tornato alla Lube dove aveva militato dal 2008 al 2016, ri-giocherà la finale della competizione 14 anni dopo. Nel 2011 alzò la Challenge a Smirne contro l’Arkas, era la Lube di coach Berruto e di capitan Omrcen. Stavolta rivali saranno i polacchi di Lublino che ieri hanno facilmente fatto fuori Lisbona.
Podrascanin, martedì in Turchia è parso tutto più semplice dell’andata per voi. Solo un’impressione?
"Credo che siamo stati più bravi anche perché ormai conoscevamo meglio l’avversario. E poi volevamo riscattare le due sconfitte".
Avete scherzato con Medei sul fattore-tifo?
"Il coach ci aveva messo in guardia ma in effetti c’erano poche persone e la cosa mi ha sorpreso. In passato ho sempre trovato palazzetti caldi in Turchia, forse l’orario in un giorno lavorativo ha tenuto lontani gli appassionati. Meglio per noi perché è stato tutto più semplice".
Non una sorpresa la sfida in finale contro Leon, eravate consapevoli di essere i principali candidati?
"Già dal sorteggio iniziale sapevamo che noi e Lublino eravamo i team più forti. La competizione viene un po’ snobbata ma resta un trofeo importante da alzare e avremo la fortuna della gara di ritorno in casa".
Trova delle somiglianze con la Lube che vinse il trofeo nel 2011?
"Come allora c’è un bel gruppo, giovane, e 14 anni fa quella coppa aprì la strada allo scudetto della stagione successiva. Il tempo è volato, però tra i giovani mi sento giovane anche io".
Lei dovrà dare l’esempio dato che nel gruppo pochi altri compagni (Balaso, Orduna e Loeppky) hanno giocato una finale continentale di club. E sembra aver ritrovato per la fase clou una forma smagliante dopo un periodo di appannamento...
"Sì è vero, dopo il Mondiale ho accusato dei fastidi al ginocchio ma ora sono al 100% e non vedo l’ora di iniziare i playoff che sono il periodo più bello dell’anno".
Sabato è stato premiato a Trento come grande ex e a proposito di festa, domenica all’Eurosuole Forum si celebrerà quella del volley marchigiano nella partita contro Grottazzolina. Con l’obiettivo di chiudere imbattuti in casa?
"Per la Yuasa sono contento, ho diversi amici nel team a cominciare da Petkovic e sono stato più volte a Porto San Giorgio a vederli. Tuttavia vogliamo vincere e aggiungo che se fosse nuovamente da 3 punti sarebbe una cosa da record in casa".
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