Sbertoli, tutto in famiglia

Chiara si racconta: "Fiera di mio fratello ma nessun paragone" .

di DIGIULIANA LORENZO -
9 dicembre 2023
Sbertoli, tutto in famiglia

Sbertoli, tutto in famiglia

di Giuliana Lorenzo

A casa Sbertoli la regia non è ad appannaggio esclusivo di Riccardo. C’è anche sua sorella Chiara, classe 2005 che gioca, a Gorla in B2, come alzatrice proprio come il milanese in forza a Trento. A differenza del fratello è un po’ più timida e ammette, con onestà, di non essere abituata alle interviste. Determinata, quando non è in palestra, studia psicologia.

Sulle spalle un cognome importante...

"Devo essere onesta, non ha mai pesato. Non patisco il confronto, sono fiera di essere sorella di Riccardo, di avere un esempio così. Abbiamo lo stesso ruolo, si fanno paragoni, ma sono orgogliosa di averlo come fratello".

Stesso ruolo di Riccardo, ha influito?

"Sì, anche se quando ho iniziato, facevo l’attaccante. Ho giocato sia opposto che centrale e qualche volta banda. Non avevo voglia di fare il palleggiatore, volevo fare i punti, un po’ come tutte le ragazzine. Poi, mio papà, che giocava, (è arrivato in A2, ndr) mi ha indirizzato verso questo ruolo spiegandomi che avrei potuto essere brava. Ho provato, mi sono trovata bene, non cambierei mai. Mi piace avere la squadra in mano, il regista decide tutta l’azione, lo ritengo il ruolo più importante, quello più difficile e per questo appagante. Si pensa che fare punto sia più “spettacolare” ma lo è ancora di più quando riesco a servire una bella palla al mio schiacciatore".

Ha citato suo padre, la pallavolo domina a casa vostra. Chiede consigli?

"Sì, spesso, soprattutto a Riccardo quando ci sono partite importanti. Non parlo solo a livello tecnico, ma anche di come gestire le emozioni. È bravissimo in questo. Chiedo e accetto le loro dritte, averli in casa è un buon vantaggio".

Che obiettivi ha?

"Ho sempre messo il volley al primo posto facendo sacrifici enormi, non immaginerei la mia vita senza. Il mio sogno è sempre stato quello di poter andare il più avanti possibile e arrivare in Serie A per fare il percorso di mio fratello. Lavoro per questo, sono tranquilla e guardo al presente. Vediamo cosa accadrà".

Riccardo aveva la stessa ambizione da piccolo?

"Sisi lui era proprio determinato, anche io lo sono, ma lui era concentrato solo su quell’obiettivo. Ricordo che anche quando guardava le partite con mio papà diceva: ‘io vorrei arrivare lì’, e alla fine ce l’ha fatta".

Avete mai fatto un doppio misto a beach?

"Abbiamo giocato qualche volta in spiaggia, in coppia, con amici. D’estate c’è sempre la paura di farsi male, non volevamo rischiare. Lo abbiamo fatto per divertirci".

Lei gioca in B2…

"In una squadra in cui mi trovo benissimo, è un ambiente tranquillo. A livello di staff abbiamo

ovviamente meno persone della Serie A. Se ci sono infortuni, non avendo un medico, e si tratta di qualcosa di serio, ci si deve arrangiare".

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