Pizzo, "Sport, sei malato", Sinner ha ragione

Paolo Pizzo, campione della scherma, si schiera al fianco di Jannik Sinner, ritiratosi dal torneo di Parigi-Bercy per mancanza di tempi di recupero. Pizzo sottolinea l'importanza di rispettare gli atleti e di garantire loro tempi di recupero.

3 novembre 2023
La stoccata di Pizzo 'sport sei malato, ha ragione Sinner'

La stoccata di Pizzo 'sport sei malato, ha ragione Sinner'

Paolo Pizzo, campione della scherma (due ori mondiali e un argento olimpico nella spada), oggi in giunta Coni come rappresentante degli atleti, parla chiaro e si schiera al fianco di Jannik Sinner, il tennista altoatesino che ieri ha scelto di ritirarsi dal torneo di Parigi-Bercy perché chiamato a scendere in campo a poche ore dal match precedente (chiuso nel pieno della notte). "Quello della congestione dei calendari sportivi è una problematica di tutte le discipline - afferma Pizzo al telefono con l'ANSA - troppe gare ravvicinate vanno a scapito della tecnica e il primo specchio sono, ad esempio, gli stadi vuoti e la sovrapposizione degli atleti. Trovo scandaloso che un top come Sinner sia stato messo in queste condizioni, non capisco come l'Atp permetta una cosa del genere quando esistono anche software che aiutano a schedulare gli eventi". Pizzo, protagonista de la "Stoccata vincente", libro autobiografico divenuto film tv andato recentemente in onda su Rai1, ha sconfitto un tumore al cervello che lo ha tenuto lontano dalle pedane a lungo per poi tornare più forte di prima. Egli sottolinea l'importanza dei tempi di recupero degli atleti: "Tenere certi ritmi non va bene, anche solo mentalmente. Ci vuole molto coraggio a seguire l'esempio di Sinner. E' come dopo un importante esame all'università, preparato per mesi, il giorno dopo ne dovessi sostenere un altro. Anche io nella mia carriera agonistica ho faticato a tenere certi ritmi. Mi sono operato quattro volte, due alla mano armata, una al gomito ed una al crociato". Secondo Pizzo, "ben vengano decisioni come quella di Jannik Sinner, ma si sta andando in una direzione malata. L'atleta non può essere strumento da circo finalizzato allo spettacolo. Il rispetto ed il benessere dell'atleta, di qualunque disciplina si tratti - conclude - viene prima di tutto e devono essere consentiti i tempi di recupero, e questo oggi non è garantito".

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