Federica Pellegrini: "Dagli spalti mi godrò le Olimpiadi per davvero. Matteo? Farà il babysitter"

La Divina e neomamma aspetta Parigi e scherza sul ménage con il marito: "Nella mia nuova vita mi occupo anche dei giovani con la mia Academy. Dopo la gravidanza sentivo la necessità di tornare a nuotare"

di GIULIANA LORENZO
6 maggio 2024

Federica Pellegrini, 35 anni, è stata una delle più famose campionesse di nuoto

Milano, 6 maggio 2024 – Federica Pellegrini non è mai stata una semplice nuotatrice. Divina per i suoi successi in acqua e fuori per quella capacità quasi magnetica di attrarre ed essere un’icona. Nonostante non abbia più tempi da battere, anche se alla sensazione del cloro sulla pelle non ha rinunciato nemmeno dopo la gravidanza, riesce ancora a suscitare un certo effetto. Uscendo dal Bocconi Sport Center di Milano, dove domenica si è tenuto l’International Alpha Cup di cui era madrina, la più attesa era lei.

A Parigi farà da spettatrice…

"Sì, vedrò le gare da lì: essendo dentro la commissione atleti del Cio avrò da lavorare e Matteo (Giunta, marito e suo ex allenatore, ndr ), se non verrà convocato, farà da babysitter, ne avrò uno personale! Sarà, spero, una delle tante da spettatrice ( ride, ndr ) e sarà tutto diverso. Credo possa essere l’Olimpiade che più mi godrò, perché avrò la possibilità di vedere tanti altri sport. Sarà un’edizione dei Giochi molto bella, emozionante, perché a Tokyo non c’era il pubblico e quello in un’Olimpiade è qualcosa di potente".

Guarderà i suoi 200 stile?

"Certo, ma sono anche in lista per premiarli. I membri del Cio possono premiare le medaglie olimpiche. Poi, sulla mia gara non posso avere rimpianti, tutto quello che potevo l’ho fatto".

Ha mai pensato a che cosa sarebbe successo se avesse vinto l’oro ad Atene?

"Non si può sapere… per il caos mediatico cambiava poco se fossi tornata con un oro o con un argento".

Ad Atene lei era giovanissima, come Sara Curtis (classe 2006), cosa le consiglierebbe?

"È all’inizio del suo percorso, le direi di andare molto con calma, non in acqua, ma nella gestione di tutto il resto e di fare solo quello che la diverte, pensando a nuotare e basta. I giovani di adesso sono più pronti alle attenzioni perché di fatto con i social sono abituati. Da questo punto di vista, forse, partono favoriti: sono già sotto i riflettori".

Dunque è proprio Sara l’atleta che l’ha sorpresa di più tra gli azzurri?

"Tra le donne direi di sì, è una emergente da tenere d’occhio, perché comunque 24.56 (nei 50 stile, ndr) è un tempo che promette bene in chiave futura e nemmeno troppo futura, è un crono buono a livello internazionale, mentre dal punto di vista maschile abbiamo l’imbarazzo della scelta".

È orgogliosa di quello che ha fatto e lasciato nel nuoto?

"Nel nuoto ho fatto molto e secondo me tanti sono cresciuti con le mie gare, quello è stato bellissimo. Ora, sono molto fiera della mia Academy (a Livigno, ndr ): lì ho sotto “le grinfie“ nuotatori piccoli e cerco di trasmettere la passione che ho per questo sport. Il 99% delle volte ci riesco e questo mi dà una soddisfazione enorme. Sono super severa, il nuoto è uno sport difficile, prima lo capisci meglio è".

Pilato recentemente ha parlato del ciclo, lei è stata una delle prime a farlo…

"È un argomento che è sempre stato studiato sugli uomini, che di fatto non hanno il ciclo e quindi sembra un problema inesistente. Fortunatamente, sta diventando sempre meno un tabù e di questo ne sono contenta: abbiamo un ciclo di 30 giorni e cambia un po’ tutto il nostro assetto, poi nello sport, visto che si ha a che fare col corpo è logico che questo influenzi

maggiormente rispetto a una donna normale".

Sappiamo che vuole reimpossessarsi del suo corpo dopo la gravidanza, come va?

"Bene, diciamo che è più difficile dal punto di vista organizzativo. Ho bisogno della nonna che arrivi a casa, che mi strappi dalle braccia mia figlia (ride, ndr ) e che io faccia la sacca in un’ora, nuoti e torni a casa. Ne sentivo la necessità: tra gli ultimi mesi di gravidanza e i primi di maternità, il fisico vuoi o non vuoi cambia. Volevo riuscire a sentire il mio corpo per quello che era prima".

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