Ganna, Affini, Cattaneo, Longo Borghini, Realini e Paladin: il sestetto terzo dietro ad Australia e Germania. Staffetta mista, bronzo Mondiale dopo l’eurotrionfo

L'Italia conquista il bronzo nella staffetta mista a cronometro di ciclismo a Zurigo, con l'Australia che si aggiudica l'oro per soli 85 centesimi di secondo sulla Germania. Marco Velo elogia gli atleti italiani e sottolinea la bravura di Longo Borghini e Realini. La gara è stata influenzata dal percorso e dalla diserzione di nazioni forti.

di ANGELO COSTA
26 settembre 2024
Sul podio il sestetto Affini, Cattaneo, Ganna, Longo Borghini, Paladin e Realini

Sul podio il sestetto Affini, Cattaneo, Ganna, Longo Borghini, Paladin e Realini

Che il ciclismo non sia matematica lo conferma anche la staffetta mista a cronometro, la popolare team relay: schierare i freschi medagliati dell’Europeo e del Mondiale stesso non è garanzia di successo.

Anche se alla fine la medaglia per l’Italia arriva: è la terza in questa rassegna iridata di Zurigo, un altro bronzo. Meglio di tutti fa l’Australia, spinta da tre signori corridori come Matthews, Vine e O’Connor e dal razzo Brown (con Chapman e Roseman Gannon) nella manche al femminile, che nega l’oro alla Germania per appena 85 centesimi di secondo. "Sono davvero contento, meglio di così non potevamo fare. Ci siamo giocati questo Mondiale fino alla fine, complimenti a chi ci ha preceduto", le parole del ct Marco Velo, che applaude gli uomini (Ganna, Cattaneo e Affini), secondi nella loro fatica a 7 secondi dagli australiani, ma soprattutto le ragazze, perchè Longo Borghini e Realini hanno in pratica corso in due dopo aver perso quasi subito per strada Paladin.

In una gara disertata da nazioni forti come Belgio e Olanda, contro gli azzurri ha giocato un brutto scherzo il percorso, poco adatto a corridori come Ganna e Affini, con due salite da affrontare, una delle quali (lo strappo di Bergstrasse) riproporrà le sue pendenze cattive anche nelle prove su strada, che scattano oggi con gli juniores, dove qualche carta buona da giocare l’abbiamo (Finn e Sambinello fra i ragazzi, Milesi e Pegolo fra le ragazze).

"Questa staffetta mi piace molto, spero in futuro di poterla vincere visto che ci andiamo sempre vicini", è il pensiero di Elisa Longo Borghini, dopo essersi sobbarcata gran parte del lavoro quando le azzurre sono rimaste in due. Brave entrambe alla fine a riuscire ugualmente a viaggiare al passo delle migliori, risultato che spinge il ct Velo a dire che ‘molti hanno criticato la scelta di convocare Realini, ma grazie a lei siamo arrivati vicini alla medaglia più bella’. Sarà anche così, ma dopo aver sentito Ganna dopo un bellissimo argento iridato sostenere che ‘non è mai facile mettersi in gioco quando hai tutti contro’, vien da chiedersi: ma questi critici che prendono di mira i cronomen nazionali hanno un nome e un volto oppure per andar forte c’è bisogno di sentire il cosiddetto ‘rumore dei nemici’?

Ordine d’arrivo: 1) Australia km 53,7 in 1h 12’52’’ (media 44,218), 2) Germania a 85/100, 3) Italia a 8’’, 4) Francia a 24’’, 5) Danimarca a 2’06’’, 6) Usa a 2’17’’.

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