Piero Ferrari da un sogno all’altro. "Le Mans era il top per mio padre. Eccezionali le due vittorie di fila . Ora conquistiamo Indianapolis»

Il figlio del Drake esulta per l’impresa-bis delle Rosse nella 24 Ore, arrivata con un finale thrilling "Piloti super, Fuoco poi ha una passione straordinaria. Avevo incoraggiato Elkann a puntare sul Wec" .

di LEO TURRINI -
18 giugno 2024
"Le Mans era il top per mio padre. Eccezionali le due vittorie di fila . Ora conquistiamo Indianapolis"

"Le Mans era il top per mio padre. Eccezionali le due vittorie di fila . Ora conquistiamo Indianapolis"

"Quando ho visto che per il secondo anno di seguito ce la avevamo fatta a vincere a Le Mans, beh, per un attimo ho pensato ad un altro sogno impossibile…".

Nel 2025 Piero Ferrari taglierà il traguardo degli ottanta anni. Era un bambino quando le macchine di suo papà si impadronirono della gloria della mitica 24 Ore.

"Nel 1949, il giorno della impresa di Chinetti, ero troppo piccolo per ricordare – sospira il figlio del Drake, vicepresidente della azienda di Maranello –. Ma ho memoria della mia infanzia, le orecchie attaccate alla radio, la tv non c’era o non trasmetteva niente. Le Mans era una gara che per mio padre significava tantissimo".

Adesso è tornata di moda.

"Eh, quando John Elkann mi disse che desiderava tornare alla 24 Ore nella categoria top, con la Hypercar, io l’ho incoraggiato. È una scelta lungimirante".

Due partecipazioni, due vittorie.

"Domenica pomeriggio ero inchiodato al televisore. Ho una età e quindi di notte ero andato a riposare. Ma ammetto che le ultime ore sono state tremendamente emozionanti".

La portiera che non si chiudeva, la benzina che stava per finire…

"Esatto! È stato un finale al cardiopalmo, un thrilling. È stata bravissima la squadra, nella gestione delle emergenze. E non dimentichiamo i piloti, guidare senza commettere errori per 24 Ore, tra giorno e notte, tra sole e pioggia, non è da tutti".

Conosce Nielsen, Molina e Fuoco, i cavalieri che fecero l’impresa?

"Sì, Fuoco un po’ meglio perché è italiano e ha casa dalle parti di Maranello. Sono molto contento per lui, è un ragazzo animato da una passione straordinaria".

Piero, lo sa che era dal 1934 che la stessa casa automobilistica non vinceva nello stesso anno il Gran Premio di Montecarlo di Formula Uno e la 24 Ore di Le Mans?

"Me lo hanno detto e infatti io ho un sogno".

Prego?

"Vede, nel mondo delle corse c’è una cosa chiamata Tripla Corona…".

Montecarlo, Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis.

"Bravo. A noi come Ferrari manca solo l’ultimo anello della catena. Indy".

E fate uno sforzo.

"Gliel’ho detto, è un sogno. Non ci sono le condizioni tecniche per realizzarlo. Ma io ogni tanto ci penso, essere anziani non significa perdere l’immaginazione!".

Una bella Ferrari alla 500 Miglia.

"Magari. Mio padre ci pensò spesso, ma a parte uno sfortunato tentativo con Ciccio Ascari nei primi anni Cinquanta non se ne fece niente. Però, chissà…".

Piero, l’ultima domanda: ma Adrian Newey arriva o no?

"Ne parliamo alla prossima intervista".

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