A Bologna si parte mercoledì contro il Brasile, poi il Belgio e gli ’Orange’. ItalDavis senza asso. Il mix di Volandri fra novità e ritorni
Sinner pronto a supportare i compagni dagli spalti. I talenti ci sono, ma occhio all’Olanda di Griekspoor e Van De Zandschulp
Cambi di ruolo per fare di una nazionale sempre viva una squadra vincente. La cambiale del titolo pesa come un macigno: la Coppa Davis alzata dopo quasi 5 decenni lo scorso anno non fa altro che accrescere le aspettative nei ragazzi di Volandri. Niente Sinner, niente Musetti e una formazione tutta da ripensare per far dimenticare l’assenza del numero uno del mondo e della medaglia di bronzo olimpica contro Brasile, Belgio e Olanda. Allora ecco che da mercoledì torna in campo con la maglia azzurra – a distanza di due anni –, Matteo Berrettini. L’anno scorso guardò i campioni trionfare dalle tribune, ma quest’anno si gioca a ruoli invertiti, con Jannik che – stando agli ultimi rumors –, sarà in tribuna a sostenere i compagni. Un team che sulla carta ha le carte in regola per battere il primo avversario. Mercoledì c’è il Brasile di Jaime Oncins. Una Seleçao spuntata, perché priva del suo giocatore di punta Thiago Seyboth Wild (68 Atp) e sarà al via con Thiago Monteiro (75), Felipe Meligeni Alves (139), Joao Fonseca (162), oltre ai doppisti Rafael Matos e Marcelo Melo. Il venerdì porta i colori del Belgio. Il capitano Steve Darcis, chiama Zizou Bergs (80), Joris De Loore (211), Gauthier Onclin (286), Sander Gille e Joran Vliegen. La sfida più impegnativa? Domenica con un’Olanda al completo e decisamente agguerrita. Il capitano ’orange’ Paul Haarhuis ha scelto come giocatori di punta Tallon Griekspoor (40) e Botic Van de Zandschulp (74), che l’anno scorso ai quarti sconfisse Matteo Arnaldi. Botic però paga uno scotto di 2-0 nei precedenti contro il nostro Berrettini. Completano la formazione Jesper De Jong, Wesley Koolhof e il veterano Robin Haase.
MATTEO ARNALDI
Convocato nel 2023 quasi a sorpresa per la fase iniziale di Bologna è stato uno dei protagonisti della vittoria finale. Grande combattente, non molla un colpo e una partita: nei quarti di finale di Coppa Davis contro i Paesi Bassi, sprecò tre match point e contro Botic van de Zandschulp, per poi riscattarsi con la vittoria in tre set su Popyrin in finale contro l’Australia.
MATTEO BERRETTINI
Lo scorso anno scontava il peso dell’infortunio alla caviglia. Volandri non lo potè chiamare, ma con Berrettini fu come avere un uomo in più in campo, grazie al suo supporto dalle tribune. Torna dopo due anni in azzurro. Quest’anno ha giocato solo quando doveva: servizio e dritto sono ok, sono arrivati tre titoli, e ora la voglia è quella di un riscatto anche in azzurro.
BOLELLI E VAVASSORI
Entrambi hanno in bacheca un trofeo dello Slam. Bolelli (Australian Open 2015 con Fognini) e Vavassori (Us Open 2024, misto con Sara Errani) dovrebbero essere la coppia designata. Quest’anno hanno sfiorato due volte il Major (agli Australian Open e al Roland Garros). Sono una delle coppie più in forma del momento nella specialità. Dotati entrambi di grande potenza nei colpi esprimono un tennis dal grande bagaglio tecnico, possono assere un’arma in più per giocare partite importanti.
FLAVIO COBOLLI
La novità del gruppo si chiama Flavio Cobolli. A inizio anno era fuori dai cento, ora si trova alle soglie della top 30. Arma impropria soprattutto sulla terra, è un tennista di carattere. Sta vivendo l’anno della consacrazione: si è fatto vedere agli Australian Open, superando due turni in seguito alle qualificazioni, ha sfiorato il titolo nell’Atp 500 di Washington e ora è pronto a lasciare il segno nella sua ennesima prima volta.
Gabriele Tassi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su