Mda, campioni degli anni '60, ritorna la storia del Hockey Prato
L'Mda Roma, squadra di Hockey su prato, ha fatto la storia dello sport italiano, portando il tricolore sui podi di tutta Europa. Un libro racconta la passione, la grinta e i successi del club, 7 volte Campione d'Italia. Una testimonianza che con l'unione e l'impegno si vince, in campo come nella vita.
Un tempo c'era l'Mda Roma. Un tempo c'era una squadra di Hockey su prato che ha scritto la storia dello sport italiano. Una storia fatta di grandi successi, di medaglie e coppe ma soprattutto di amicizia tra un gruppo di ragazzi spinti dalla grinta e da un legame profondo. L'Mda è nata nel 1960 e ha fatto la storia in una disciplina non seguita da molti ma che in quegli anni ha visto l'Italia portare il tricolore sui podi di tutta Europa e nel mondo. Successi e ricordi raccolti in un libro, presentato a Roma, che racconta la passione, la grinta e i successi del club, 7 volte Campione d'Italia e più volte finalista ai Campionati d'Europa, che ha affrontato sui prati del mondo le squadre più forti della tradizione internazionale dell'Hockey su prato. Il libro non è un'operazione nostalgia ma un documento per non dimenticare quella passione e quei successi. "Ma anche un segnale alle nuove generazioni: una testimonianza che con l'unione e l'impegno si vince, in campo come nella vita", come raccontano nel libro due protagonisti assoluti di quell'epoca e di quella storia, Paolo Sergio Mannucci e Alessandro Vannini, con i loro ricordi, le medaglie e le fotografie tirate fuori dai cassetti. Una carrellata di storia dello sport italiano che si può riassumere in una fotografia, quella dell'Album Panini: maglia bianca con le strisce diagonali bianche e blu, pantaloncini e calzettoni bianchi, mazze da Hockey strette con orgoglio in mano e sguardo fiero verso le vittorie. "Se esistesse come in altri sport una Hall of Fame per celebrare i personaggi più importanti dell'hockey su prato - sottolineano gli autori - un posto di rilievo spetterebbe ai campioni dell'Mda per ciò che sono stati e per quello che hanno fatto per l'onore dell'hockey e dello sport in Italia".
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