Ambra Sabatini: “La mia vita diventa un film“

La campionessa paralimpica dei 100 protagonista di un documentario che andrà al festival di Giffoni: “Racconterò come ho trovato la forza dopo l’incidente. I limiti sono solo nella nostra mente“

di DORIANO RABOTTI
19 gennaio 2024

Ha solo 22 anni (proprio il 19 gennaio...), ma Ambra Sabatini ha già una vita da film da raccontare. Si intitola “Ambra, quando correre cambia tutto“ il docufilm sulla storia della campionessa che ha vinto le Paralimpiadi di Tokyo e i mondiali di Parigi. Una coproduzione internazionale di Giffoni Innovation Hub, BlackBox Multimedia per la regia di Mattia Ramberti che sarà presentata in anteprima al Giffoni Film Festival, in estate. La campionessa toscana, nata a Livorno ma cresciuta a Porto Ercole, si racconta a ruota libera anticipando i contenuti del docufilm: “Cercheremo di raccontare un po’ la mia vita quotidiana tra gli allenamenti, l’impegno sportivo e i sacrifici. La troupe seguirà la stagione 2024 che porta a Parigi, sarà bellissimo riprendere questo percorso. Ma ci saranno anche momenti dedicati alla mia famiglia, alla mia Porto Ercole, e una parte dedicata alla psicologia del personaggio sportivo, compresi i limiti che a volte sono solo nella nostra mente“. Una delle immagini iconiche di Ambra e delle sue compagne azzurre Martina Caironi e Monica Contrafatto è quella in stile Charlie’s Angels, che le tre azzurre imitano quando riescono a riempire tutto il podio, come a Tokyo e ai mondiali di Parigi: “Spero di poterlo rifare, vorrebbe dire che ancora una volta abbiamo preso tutto il podio. Ma spero soprattutto di essere ancora in mezzo, che è il posto riservato a chi vince“. Le vittorie non l’hanno cambiata, ma hanno imposto una svolta professionale importante: “Dopo Tokyo mi sono trasferita a Roma per allenarmi al centro sportivo delle Fiamme Gialle, ho affrontato una nuova realtà e una fase diversa della mia carriera, che richiede anche tanti impegni e la necessità di tenere alti i risultati. Ho dovuto ritrovare un mio equilibrio, ci sono riuscita l’anno scorso quando mi sono ripresa il record del mondo e i mondiali. Un risultato che mi ha dato consapevolezza delle mie doti e mi ha fatto capire che devo avere pazienza: il 2022 era stato un anno di costruzione difficile, perché i risultati non arrivavano. Ma è valsa la pena di stringere i denti". Ambra ha perso una gamba in un incidente stradale. Molti atleti paralimpici dicono che quel momento è stata una svolta nella loro vita, perché hanno trovato forze inaspettate: "È chiaro che nella mia vita c’è un prima e un dopo quel 5 giugno del 2019, ma non è questa barriera netta. Quello che è rimasto è il mio essere atleta, dopo l’incidente mi sono aggrappata a quello. Mi ha cambiato perché sono diventata più cosciente delle mie capacità anche nelle difficoltà della vita quotidiana, che ci sono. Ma faccio quello che amo, lo sport è diventato il mio lavoro e non potrei essere più felice di così". Che cosa chiede al 2024? "Ho un solo obiettivo, l’oro a Parigi. Lavorerò duro per conquistarlo".  

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