Cavallo atleta,. Italia apripista della rivoluzione

Il Decreto legislativo 36/21 riconosce il cavallo come un vero e proprio sportivo, con requisiti specifici per essere identificato come tale. L'Italia è il primo Paese europeo ad averlo riconosciuto. L'obiettivo è diventare un modello per la legislazione internazionale.

1 febbraio 2024
Cavallo atleta,. Italia apripista della rivoluzione

Cavallo atleta,. Italia apripista della rivoluzione

Uno sportivo e il suo cavallo: "E’ lui il grande atleta tra noi due, senza di loro siamo nulla". Giulia Martinengo Marquet, amazzone di livello internazionale, celebra il Decreto legislativo 36/21 modificato dal D.Lgs 163/2022 che identifica il cavallo come un vero e proprio sportivo. Una "svolta romantica, ma anche pratica", la descrive Francisco Lima, Director Governance e Affari istituzionali della Fei, ieri al centro del dibattito ’Il cavallo atleta: tutele e prospettive’ nella sede di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna. Sì, perché come dice Marco Di Paola, presidente della Federazione italiana sport equestri, "il cavallo è un atleta, ma anche un compagno, che ora ha uno status giuridico, l’Italia è il primo Paese europeo ad averlo riconosciuto". Ma quali sono i requisiti perché possa essere identificato come tale? La registrazione attraverso un documento; l’identificazione come non destinabile alla produzione alimentare e che sia iscritto al repertorio dei cavalli atleti. "Un elenco – ricorda Di Paola –, in cui sono presenti circa 40mila cavalli per oltre centomila tesserati. Compagni di sport e di vita". Inoltre, come ricorda Lima "mettere il loro benessere al primo posto ci garantisce di poter mantenere una licenza sociale per operare". Sì perché nel Decreto si entra anche nello specifico: dal materiale per la selleria, alla costruzione dei campi ostacoli. "Il nostro obiettivo – afferma Segretario generale della Fise e membro del board della European Equestrian Federation, Simone Perillo –, è che il nostro diventi un modello per la legislazione a livello internazionale". Insomma, "c’è tanto da fare, ma bisognerà anche vigilare", affermano anche gli altri relatori del convegno moderato da Carlo Bottari (docente Alma Mater): Eleonora Ottaviani (International jumping riders Club), Tommaso Di Paolo (Funzionario giuridico del Ministero della Salute), Gianpaolo Guarnieri (procuratore federale Fise), Paco d’Onofrio (Professore associato UniBo), Ettore Battelli, professore di Roma Tre, ed Elena Zucconi Galli Fonseca, prof. UniBo. Benvenuto affidato al direttore di Scienze per la qualità della vita dell’Unibo, Claudio Stefanelli e il saluto di Michele Caianello (direttore Scienze giuridiche). Ospite d’eccezione Mauro Checcoli, due ori a Tokyo 1964.

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