Desalu, Giochi da grande. "Penso a Roma e Parigi. Rivoglio la staffetta e il mio record nei 200»

Il campione di Tokyo con la 4x100 dopo una stagione piena di acciacchi punta tutto sugli Europei in casa e sulle Olimpiadi: "Ci sono rimasto male per l’esclusione dell’anno scorso, riprendermi il posto dipende da me".

di GIULIANA LORENZO -
16 marzo 2024
"Penso a Roma e Parigi. Rivoglio la staffetta e il mio record nei 200"

"Penso a Roma e Parigi. Rivoglio la staffetta e il mio record nei 200"

Fausto Desalu si ripete come mantra una frase che gli diceva il suo prof di educazione fisica: "la migliore vittoria è superare se stessi", una filosofia di vita che ha ormai adottato. A 30 anni appena compiuti ("non sono vecchio, la Vallortigara nel farmi gli auguri mi ha detto che l’atletica inizia dopo i 30"), ha raggiunto la piena maturità e ora si prepara a una stagione complessa con un posto nella 4x100 da riconquistare.

È tornato in pista, che sensazioni ha avuto?

"Ero un po’ teso, non gareggiavo da quasi sei mesi. Gli allenamenti sono andati bene ma ora non si ha il massimo della forma. L’anno scorso ho corso poco, quest’anno servono tante gare per il ranking".

Prossimi impegni? Su che cosa state lavorando?

"Non abbiamo ancora deciso, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi. Non farò i 400, mi dedicherò ai 200 metri e alla 4x100. È un anno molto difficile con gli Europei e l’Olimpiade: per il picco di forma sarà tosta, ma a quello ci pensa l’allenatore, l’atleta deve correre e basta. Lavoro sulla motivazione: nel 2023, una lesione all’addutore di terzo grado mi ha spaventato. Adesso devo concentrarmi sul corpo perché l’età non è più dalla mia, devo essere più attento. È un anno importante a cui punto molto".

Quindi niente 400?

"L’anno scorso ho fatto un esperimento che non è andato male. Ho ancora un obiettivo sui 200 e mi piace mantenere le promesse. Il personale è 20.13, a 14 centesimi da una barriera storica".

Cosa ha imparato dalle ultime annate?

"Se veramente vuoi qualcosa, con la testa, lo ottieni. Mi sono fatto male a fine giugno: agli italiani un mese dopo sono riuscito a fare 20.52. Avevo +1.7 di vento a favore, ma ai Mondiali ho rifatto il mio best season con +0.0 di vento. La testa può essere più forte di tutto. Avevo così tanta voglia di tornare in pista, che, nonostante la lesione, era come se avessi eliminato il dolore. Mi allenavo normalmente, passando intere giornate tra pista e fisioterpia. La scelta era prepararsi per l’Olimpiade, quindi finire la stagione e fare le cure con calma, o provare a fare un discreto Mondiale. Ho optato per questo: non che sia andata bene, però ho chiuso con il mio primato di stagione. Non mi sono arreso".

Lei non ha preso parte ai mondiali indoor: avete l’Europeo e poi Parigi..

"A Roma verranno più amici! Poi, credo cambi poco. Arrivare in finale porterebbe punti nel ranking e una medaglia non sarebbe male, ma quello che conta è Parigi. È un obiettivo difficile, non sto dicendo che sia una passeggiata. In ottica individuale, a Rio ho fatto la batteria e a Tokyo mi sono fermato in semifinale, poter far la finale sarebbe bello. Il livello del 200 si è alzato tantissimo, bisogna essere onesti, poi sognare con consapevolezza non costa".

Come ha vissuto l’esclusione dalla staffetta al Mondiale 2023?

"Ci sono rimasto molto male, avevo fatto il season best anche se non al top della forma. Fa parte dello sport, puoi arrabbiarti ma è meglio usare il tutto come carburante. Mi sono rimboccato le maniche, penso al futuro. Devo andare forte per ottenere il posto".

Come gestite una stagione così complessa?

"Mi fido del mio allenatore, saprà portarmi al picco di forma nei momenti giusti. Il resto dipende da me. Solo io so le mie potenzialità e ciò che posso controllare: motivazione, concentrazione e la calma. Poi si gareggia e devi correre al 100% delle tue potenzialità senza pensare a quello che succederà, bisogna dare il meglio, lottando come se fosse l’ultima gara della vita, senza dar peso a quello che potrebbero fare gli avversari o altro. Io ci sto ancora lavorando".

Le vostre vittorie di Tokyo hanno fatto da apripista…

"Molti atleti che stanno andando forte mi hanno detto che la nostra medaglia ha dato una carica pazzesca. Credo abbiano preso ispirazione. Spero che questa crescita continui, l’atletica se lo merita, non a caso si chiama la regina degli sport".

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