Dopo la sconfitta in Conference e l’arrivo di Palladino. Scordiamoci il passato. E adesso ricominciamo

La Fiorentina affronta una nuova fase con cambiamenti e ammissioni. Nuovo allenatore, trattative e questioni sullo stadio. Elezioni e incertezze per il futuro del club.

di Redazione Sport
8 giugno 2024

Scordiamoci il passato. E adesso ricominciamo

Ricominciamo. Come in amore, quando rimetti in discussione un po’ di cose e ricominci mano nella mano. O come a scuola, quando ti bocciano due volte e ti chiedi come mai farai a ripartire per la terza volta sulla stessa strada. Idea: la Fiorentina farà la Conference da privatista. Diciamo che all’esame dovrebbero esserci meno problemi. Chelsea a parte. Comunque i toni sono visibilmente cambiati: Pradè e Ferrari volano bassi. Tante scuse, abbiamo fatto qualche errore anche noi. Wow. Addirittura c’è l’ammissione di non essere riusciti a sostituire Vlahovic con una furgonata di centravanti improbabili. Vabbè, scordiamoci il passato, anche se la ferita di Atene necessita di una convalescenza non esattamente rapida. Le vacanze, il mercato, i racchettoni sulla spiaggia, il primo gol del prossimo centravanti, e allora forse la ferita farà meno male e col tempo si rimarginerà.

Nel frattempo benvenuto Palladino. Lo manda Adriano Galliani, uno che un po’ il calcio lo conosce. Ancora non è possibile sapere che squadra allenerà, ma di sicuro avrà parlato con i dirigenti chiarendosi e chiarendogli le idee. Fantastica l’immagine del nuovo allenatore che, per evitare le domande dei giornalisti (è un suo diritto), fa finta di parlare al telefonino. A sgamarlo la schermata del telefono. Niente di male. Anzi, divertente. Per uno che arriva, Italiano che va. Ci ha messo un po’ per trovare l’accordo col Bologna. Certo, un conto era sostituire Iachini e il suo calcio gioca gioca, un altro Thiago Motta che ha fatto sognare una città. Sarà un lavoro duro. E tanti auguri. Lui ha chiesto ai suoi dirigenti di prendergli Kouame. Magari si farà. Ma la trattativa era arrivata a un punto fermo quando ha chiesto ai dirigenti del Bologna di mettere sotto contratto il tifoso del parterre di tribuna, quello con cui si infiammava ad ogni partita. Impossibile. Un tifoso viola non può cambiare squadra e fede. E poi c’era da trasferire tutta la famiglia, trovare una casa di suo gradimento, un nuovo lavoro, insomma alla fine Italiano si è dovuto arrendere e ha accettato che il Bologna gli proponesse un pensionato di Crevalcore, uno che stressa anche gli operai quando va a vedere i lavori in corso: fai questo, fai quello, stai sbagliando e bla bla bla. Italiano non può farne a meno. Nulla di fatto anche per il bambino a cui diceva di guardare i rigori al posto suo. Diciamocelo: non è che abbia portato proprio bene.

Il nuovo corso inizia comunque anche dal solito siparietto sullo stadio. La Fiorentina vuole fermare i lavori al Franchi. Che però sono già iniziati. Quindi, o Nardella (prima di giocare in Europa) torna sotto la ferrovia e ricomincia a rimontare la curva pezzo per pezzo, oppure sarà meglio aspettare la fine della campagna elettorale per tornare a parlare seriamente della faccenda. E, comunque vada, una cosa è certa: saranno elezioni elicoidali.

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