Forlì, gli ultras chiedono chiarezza: "La società dichiari l’obiettivo"

Il tifo organizzato parla di "playoff da comparse" e critica il "silenzio con cui si accettano i risultati" . Così però vengono dimenticati i primi posti, la finale 2023, la coppa 2024 e l’infortunio di Allen. .

4 giugno 2024
Forlì, gli ultras chiedono chiarezza: "La società dichiari l’obiettivo"

Forlì, gli ultras chiedono chiarezza: "La società dichiari l’obiettivo"

Una tifoseria delusa, nonostante la conquista della Coppa Italia e del primo posto alla fine della stagione regolare. Questa volta non si è trattato delle lamentele di poche persone, come quelle verificatesi dopo gara2 contro Trieste per la presunta notte brava di Xavier Johnson; questa volta si è trattato di un testo fatto uscire su Instagram e firmato dalla Curva nord del Palafiera, il settore più caldo del tifo biancorosso, insieme ai gruppi ‘Ca’Ossi’ e ‘B6’ (ma non dai ‘Mostri’): un totale di qualche centinaio di ragazzi. Parole uscite a mente fredda dieci giorni dopo la sconfitta in gara3 a Trieste.

Il comunicato parla di un "ennesimo campionato chiuso al primo posto", in cui Forlì però si è "ritagliato il nostro solito ruolo da comparsa nei playoff. Ormai, da anni, la storia si ripete nel totale silenzio della società che accetta qualsiasi risultato senza mai spiegare ai tifosi quale, realmente, sia il suo obiettivo". Parole dure: "Forlì è diventata per i giocatori che si susseguono un luogo di villeggiatura dove svernare in tranquillità. Si sappia che il calore e il tifo non sono scontati ma vanno guadagnati. Anche col rispetto di squadra e società verso i propri tifosi. Per questo chiediamo chiarezza sul futuro al presidente Nicosanti e ai soci".

Evidentemente la sconfitta 0-3 contro Trieste è stata mal digerita, nonostante evidenti esimenti: l’assenza di Kadeem Allen per tutti i playoff e un’avversaria che, dopo una stagione regolare fatta di alti e bassi, ha trovato il momento migliore proprio nella post season nella quale è ancora imbattuta. Forlì ha raggiunto il primo posto in stagione regolare per il secondo anno consecutivo e il terzo in quattro anni, ottenendo una continuità notevole ad alto livello con una squadra costruita con un budget non certo fra i primi della categoria: in più ha sollevato il primo trofeo della sua storia a questo livello. Le critiche diventano anche ingiuste se si pensa che dalla primavera del 1995 (quella della promozione in A1 con l’Olitalia di Niccolai) al 2023, Forlì non aveva mai superato un turno di playoff nella seconda serie nazionale. C’è riuscita due volte anno scorso, arrivando in finale, e una poche settimane fa. E sul "reale obiettivo" va ricordato il rinnovo di coach Antimo Martino, il migliore dell’anno, primo (con percentuali di vittorie attorno all’80%) negli ultimi suoi tre campionati di A2.

Certamente è comprensibile che si voglia concretizzare queste annate con una promozione che manca ormai – appunto – da 30 anni. Da questo punto di vista, però, per la società la concorrenza diventa ancora più agguerrita: un unico girone con grandi piazze (da Pesaro e Brindisi, appena retrocesse, in giù). La prima risposta, da questo punto di vista, Forlì dovrà provare a darla col mercato estivo.

Stefano Benzoni

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