Goggia già nel rettilineo per Cortina "Pesano i 16 centesimi di Pechino"
Sofia a Monza con Eni che festeggia i 70 anni puntando le Olimpiadi: "Porteremo denaro, tecnologia e valori"
di Marco Galvani
"La velocità? E’ una condizione mia essenziale. Poche cose sono belle come la sensazione della velocità che ti penetra nella pettorina e nella tuta. Certo, quando affronti curve anche a 140 chilometri orari un po’ di pressione la senti, ma è bellissimo. E’ una cosa che mi tiene viva". Sofia Goggia, bergamasca campionessa olimpica nel 2018, in bacheca 4 Coppe del mondo di discesa libera e due medaglie mondiali, accanto alla Ferrari di Gilles Villeneuve confessa che "a volte mi piacerebbe anche un po’ rallentare". A Monza per il Gran premio di Formula 1, "preferisco non schierarmi: sono sponsorizzata Red Bull, ma da italiana sono anche Ferrari. Speriamo che nel 2026 possano correre agli stessi livelli". Il 2026 sarà un anno chiave. Nel mondo dei motori, ma anche sulle nevi delle Olimpiadi invernali Milano- Cortina: "L’Olimpiade è il sogno di tutti i bambini e da sempre il mio – assicura –. E’ chiaro che Milano-Cortina è molto lontana, ma anche dietro l’angolo. Fino ad allora ci saranno tantissime tappe di coppa del mondo. Dunque, tanti obiettivi a breve termine per costruire anche quelli a lungo come Milano-Cortina". Non nasconde che "vorrei la Coppa del mondo anche in Super G" e che "ancora quei 16 centesimi a Pechino non mi vanno giù, ma l’argento in quelle condizioni fisiche è stata la mia vittoria". In ottica Milano-Cortina, "le Olimpiadi sono un minuto e mezzo ogni 4 anni. E in quel minuto e mezzo devi esserci, al massimo. Milano-Cortina è un grandissimo sogno, ma anche un obiettivo". Per se stessa, per il suo staff e per l’Italia intera. Sofia e le altre ragazze dello sci sono tornate ai vertici dopo il vuoto lasciato dai tempi di Tomba e della Compagnoni. "Vogliamo che Milano-Cortina siano le Olimpiadi di tutto il Paese". Anche per questo Eni per i suoi 70 anni ha deciso di regalarsi i Giochi invernali del 2026, diventando non un semplice sponsor, ma un partner in grado di portare "denaro, tecnologia e condivisione di valori". Primo fra tutti quello della sostenibilità. "Eni è nata come azienda dell’energia che doveva servire a emancipare l’Italia dopo la Seconda guerra mondiale, l’energia come elemento indispensabile dello sviluppo e della ricostruzione – le parole di Giuseppe Ricci, direttore generale di Eni Energy Evolution -, grazie alla determinazione e alla capacità di fare squadra". Come nello sport. "Svilupperemo una serie di progetti ma anche soluzioni, servizi, e una presenza globale, puntuale, in tutti i posti d’italia, che consentirà alle Olimpiadi di fare il salto da evento locale a evento Paese. Nel segno della sostenibilità in un periodo di transizione energetica. Dobbiamo fare in modo che sia inclusiva, non soltanto da un punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico". Comunque, stiamo tranquilli gli appassionati di motori: "L’elettrico non deve sostituire i motori tradizionali, anche perché stiamo lavorando molto sui biocarburanti". Anche perché, ammette Goggia, "in macchina adoro i motori che cantano".
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