Il canto d’oro di Tapia, Fantin trionfo e record. Mijno-Travisani da urlo. E Bebe non si ferma

Tripletta con disco, nuoto e arco mixed. Caironi argento nel lungo. Vio Grandis trascina le compagne al bronzo nel fioretto a squadre

di LORENZO LONGHI -
6 settembre 2024
Il canto d’oro di Tapia, Fantin trionfo e record. Mijno-Travisani da urlo. E Bebe non si ferma

Da sinistra: Rossana Pasquino , Bebe Vio Grandis, Andreea Mogos, Loredana Trigilia

Canta, l’Italia delle Paralimpiadi. Canta perché con 16 ori ha già raggiunto il record di Seul 1988 (davanti resta solo Roma 1960, ma non è paragonabile), perché in totale è a quota 54 e ne mancano ‘appena’ 15 – e oggi ne arriveranno due sicure dal tennistavolo – per eguagliare le 69 di Tokyo, e canta nel senso letterale del termine. Lo ha fatto Oney Tapia, che dopo avere conquistato l’oro nel lancio del disco classe F11, lanciandosi nel ritornello di ‘Io vagabondo’ dei Nomadi in diretta Rai, subito ripostato sui social dal gruppo. Applausi per spontaneità e intonazione, e il motivo per cantare c’era tutto: a 48 anni ha vinto il suo primo oro paralimpico, dopo un argento e due bronzi tra Rio e Tokyo; 41.92 la misura del gigante di origine cubana, davanti all’iraniano Bajoulvand (41.75).

Due gli altri ori di ieri: primo gradino del podio nell’arco ricurvo a squadre miste, con Elisabetta Mijno – seconda medaglia per lei a Parigi – e Stefano Travisani che hanno superato in finale la coppia turca, e oro anche nel nuoto (unica medaglia in vasca ieri) con Antonio Fantin nei 100 stile classe S6: il delfino di Bibione, dopo le cinque medaglie di Tokyo, si è andato anche a prendere il record del mondo di specialità (1’03”12).

Martina Caironi, prima di andare in pista nella velocità (sabato sarà impegnata nei 100 metri T63 con Ambra Sabatini e Monica Contrafatto), si è regalata ieri l’argento nel salto in lungo per la terza Paralimpiade consecutiva.

Quattro i bronzi, giunti da due discipline diverse: ciclismo e scherma. La hanbdkibe ha portato tre terzi posti, due nel settore maschile e uno in quello femminile. Il portabandiera Luca Mazzone, già argento nella cronometro di mercoledì, ieri è stato bronzo nella prova in linea classe H1-H2, ottavo suo alloro paralimpico, e successivamente hanno vinto il bronzo sempre nella prova in linea anche Mirko Testa (classe H3) e Ana Maria Vitelaru (classe H5): per entrambi è la prima medaglia paralimpica, e Vitelaru – nata in Romania e trasferitasi in Italia a 17 anni – ha potuto dedicarla al fratello, cui era molto legata, recentemente scomparso.

Bronzo infine anche per la squadra femminile del fioretto a squadre categoria B, trascinata da Bebe Vio Grandis: sconfitte in semifinale dalla Cina, le ragazze – oltre a Vio, in pedana sono scese Andreea Mogos e Loredana Trigilia, e con loro c’era Rossana Pasquino, riserva – hanno battuto nella finalina Hong Kong 45-33.

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