Il Jacobs di Tokyo è così lontano. Debutto senza show nelle batterie. Per la medaglia serve un altro passo
Marcell secondo, si qualifica per un centesimo alla semifinale. C’è un muro da sfondare, quello dei 9’’90 "Non ho avuto buone sensazioni, ma è un’emozione incredibile essere incitato anche dai tifosi francesi".
dall’inviato
Giuro di scrivere tutta la verità, solo la verità, niente altro che la verità. Ebbene, se Jacobs stasera corre come nelle batterie di ieri mattina non è che non sale sul podio. Proprio non va in finale, la guarda in televisione come tutti voi.
Naturalmente, ancora c’è tempo (poco!) per aggiustare, sistemare, inventare un mezzo miracolo con la forza dell’anima, la spinta della fantasia e il contributo del fisico.
Ma è dura e Tokyo sembra dannatamente lontana.
Sul filo. Marcellino pane e vino era inserito nella quinta serie. Il pubblico parigino, foltissimo nonostante l’orario mattutino, lo ha accolto con una ovazione. Jacobs ha una bella immagine, è una figura che suscita empatia anche fuori dai nostri confini.
Dopo di che, sui 100 metri l’empatia non conta. Il detentore del titolo olimpico è uscito male dai blocchi, non ha saputo cambiare passo, si è impigliato nella rete dei dubbi. Ha letto la targa del nigeriano Ajayi (10”02) e ha chiuso in un modesto 10”05. Turno superato per un centesimo! Non proprio il debutto ideale.
"Giù ma…". Essendo intellettualmente onesto, dopo Marcell non ha inseguito alibi. Ipse dixit: "Ho provato sensazioni non buone. Mi sono sentito un po’ pesante, non sono riuscito a scaricare la potenza, a correre liberamente. Comunque contava qualificarsi per la semifinale. La pista? È buona, debbo essere io ad attivare i piedi nel modo giusto e non l’ho saputo fare. Ci riproverò. Io e il pubblico? Un’emozione incredibile essere incitato dai tifosi francesi".
Che, come noi italiani!, sperano di ritrovarlo oggi, il Marcellino di Tokyo.
Gli altri. E i rivali? Nelle tre semifinali di stasera ci saranno 27 sprinter (le corsie sono 9). Solo cinque europei, compresi i nostri Jacobs e Ali. È il fascino dei 100 metri, sissignore.
Kenneth Bednarek e Fred Kerley hanno fermato i cronometri su 9”97 mentre l’altro americano Lyles, il favorito, se l’è presa comoda (10”04) e questo forse è un segnale buono per Jacobs. Ma occhio: il camerunese Esame ha stampato un 9”98, come il britannico Hinchliffe. E il giamaicano Thompson ha rallentato per chiudere in 10”00.
In breve: la concorrenza è pazzesca, sebbene la pista non sia velocissima e non si respirino atmosfere da record. In compenso, per andare a giocarsi l’oro servirà una semifinale sotto i 9”90.
Il Jacobs del sabato parigino non può farcela.
Ma oggi è domenica.
Ali. Tra i 27 sognatori ci sarà anche l’altro azzurro Chituru Ali, secondo nella sua batteria dietro il kenyano Omanyala in 10”12. L’atleta lombardo pure lui non contento. "Non mi sono piaciuta al via, ci sono cose da sistemare, non sono venuto a Parigi per andare piano".
Ben detto.
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