Il lutto. Addio a Luigi Cignani. Canarino nel 1960
L'articolo racconta la carriera calcistica di Pier Luigi Cignani, centravanti che si distinse nonostante l'ombra di Ugo Tomeazzi, concludendo con il suo ruolo di allenatore dilettante dopo il ritiro.
Voleva fare il centravanti Pier Luigi Cignani, deceduto nei giorni scorsi all’età di 83 anni, ma sulla sua strada incrociò Ugo Tomeazzi, che nel torneo cadetto 1959-60, quando avevano entrambi vent’anni, si mise prepotentemente in luce realizzando 11 reti, che gli valsero l’azzurro per i Giochi Olimpici di Roma e il trasferimento all’Inter che lo girò subito al Torino.
Cignani alla prima di campionato, nella sconfitta per 2-1 sul campo del Lecco aveva firmato la rete del Modena, ma poi con l’ingresso di Tomeazzi fu costretto a emigrare nei ruoli di ala o di interno, realizzando altre due reti, a Novara, nella sconfitta per 4-1, e a Como, quando finì 1-1. Le sue tre reti, come le undici di Tomeazzi, non bastarono a salvare il Modena dalla retrocessione in C. Cignani era approdato in gialloblù nell’annata 1956-57 prelevato dal Predappio, dove era nato, e se ne andò nel novembre del 1960, dopo 22 presenze e 3 reti all’attivo quando fu ceduto in prestito al Simmenthal Monza, in serie B. Giocatore dalla più che discreta tecnica zavorrata da una certa lentezza, Cignani giocò poi con Piacenza, Palermo, collezionando 7 presenze nella massima serie dopo aver esordito il 16 settembre 1962 nella sconfitta interna per 0-1 contro la Spal, Lazio per pochi mesi senza mai giocare, Grosseto, Triestina, Salernitana, Ternana, Chieti e Jesi. Una volta ritiratosi, Cignani abbinava alla professione di assicuratore la passione per il calcio che lo portava ad allenatore squadre di categorie dilettantistiche prevalentemente nella sua Romagna.
Rossano Donnini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su