Iorio, la ruota azzurra del destino. "Dal divano di casa agli Europei. Il mio sogno è scritto sulla pelle»

La campionessa ha iniziato per gioco, poi ha lasciato Modena a 11 anni per trasferirsi a Brescia in nazionale "Il mio motto è ’ama te stesso’, me lo sono tatuato sulla schiena in coreano perché adoro l’oriente".

di DORIANO RABOTTI -
16 marzo 2024
"Dal divano di casa agli Europei. Il mio sogno è scritto sulla pelle"

"Dal divano di casa agli Europei. Il mio sogno è scritto sulla pelle"

Elisa Iorio è una delle stelle azzurre che stanno preparando i prossimi Europei di ginnastica artistica, in programma a Rimini tra fine aprile e inizio maggio. Modenese, classe 2003, atleta delle Fiamme Oro, è da anni un punto fermo della nazionale.

Elisa, con che spirito vi avvicinate a questo appuntamento?

"Stiamo lavorando tantissimo in vista degli Europei, vogliamo agguantare qualche medaglia in questo appuntamento".

Il vostro è uno sport tostissimo: mesi di allenamenti e vi giocate tutto in pochi minuti. "Ci viene insegnato anche questo, non solo la parte tecnica degli esercizi. C’è un lavoro preciso anche a livello emotivo, tutti cercano di aiutarti a livello psicologico per convincerti che sei in grado di fare quello che ti sarà richiesto, poi in gara sei solo tu con l’attrezzo".

Riesce a isolarsi?

"Io la gestisco così, per me in quel momento tutti gli altri e tutto il resto non esistono. Qualcuno trasforma la propria ansia in grinta, qualcuno soffre di più. I consigli delle atlete più esperte servono alle più giovani. Gli allenatori fanno il loro lavoro tecnico, noi compagne cerchiamo di dare una mano perché sappiamo che cosa vive il nostro corpo in quei momenti".

Una volta disse che il suo motto era ’ama te stesso’. È ancora così?

"Assolutamente, ce l’ho anche tatuato sulla schiena in coreano".

Perché in coreano?

"Io sono appassionata di lingue orientali, mi piacciono cinese e coreano, guardo i i cartoni ’anime’ in giapponese con i sottotitoli. È una passione che mi ha trasmesso mia madre, lei adora l’oriente. E siccome la canzone di un gruppo coreano che mi piace, i BTS, dice ’love yourself’, me lo sono fatto scrivere sulla schiena".

È vero che ha iniziato con la ginnastica facendo la ruota da sola in casa, dal divano?

"Sì, mi veniva naturale, i miei avevano visto le imprese di Nadia Comaneci e assecondarono la mia inclinazione".

Lei è modenese, ha iniziato in una società storica come la Panaro.

"Sono di Baggiovara, una frazione. I miei hanno un’agenzia di pratiche auto e mi hanno sempre sostenuto. Ho fatto le elemtentari alle scuole Montecuccoli, poi la prima media alle Sacro Cuore di Modena, così ero vicina alla palestra. Ma a undici anni mi sono trasferita a Brescia per seguire il mio sogno".

Senza lasciare gli studi.

"No, mi sono diplomata al liceo di scienze umane, indirizzo economico- sociale".

Ha lasciato casa prestissimo. Che cosa le è mancato e in che cosa è cresciuta?

"Mi sono mancati i genitori, li potevo vedere solo nei weekend, ma loro ci sono sempre stati e mi hanno incoraggiato a seguire il mio sogno. Di buono c’è che l’indipendenza ti fa maturare in fretta, sei obbligata".

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