Irlanda Italia Sei Nazioni: Capuozzo fa il possibile, Lamaro inefficace e Varney troppo lento

L’analisi della disfatta, gli azzurri sono apparsi troppo modesti rispetto ai campioni in carica

di DIEGO FORTI -
11 febbraio 2024
Un momento di gioco della partita con l'Irlanda (foto Fir)

Un momento di gioco della partita con l'Irlanda (foto Fir)

Dublino, 11 febbraio 2024 – Irlanda 36 Italia 0. E, per di più, peggio il gioco del risultato. L’Italia rimaneggiata all’ultima ora causa infortuni, è stata letteralmente strapazzata dagli uomini di Andy Farrell, allenatore simbolo di questa Irlanda super favorita del 6 Nazioni. Abbiamo subito 6 mete e meno male che al piede Jack Crowley l’erede di Jonathan Sexton (apertura idolo dell’ isola di Smeraldo appena ritiratosi dall’attività internazionale) è risultato poco preciso con solo due conversioni al suo attivo.

In nessuna situazione di gioco siamo risultati in grado di contrastare i nostri avversari che ci hanno surclassato sotto il profilo del possesso +83% e del territorio occupato 61% guadagnando ben 607 metri contro i nostri soli 244. Senza dare l’impressione di doversi impegnare più di tanto, i padroni di casa hanno avviluppato il nostro XV in una ragnatela di passaggi impeccabili, rapidi, consequenziali soprattutto utili ad aprire dei varchi nella nostra difesa lungo tutto il fronte della linea di meta. In nessuna fase di gioco o reparto siamo riusciti ad avere la meglio.

Grande Irlanda, senza dubbio, ma un’Italia troppo modesta e confusa per essere accettabile. Cercando di analizzare la situazione viene difficile esprimere un giudizio sulle capacità offensive azzurre semplicemente perché nel corso di tutta la partita non si sono viste. Qualche tentativo di penetrazione con Capuozzo, più per disperazione che per logica, prove di ripartenza (subito sedate) con le ali e nulla più. In difesa di male in peggio e qui il CT dovrà veramente estrarre un coniglio dal cilindro se non vorrà che esploda una crisi all’interno della squadra e più, in generale, del movimento.

La prima linea ha fatto il possibile, poche le mischie ingaggiate per un giudizio definitivo, ma nessun sussulto in grado di impensierire gli avversari. Opache le seconde linee, con Ruzza che sembra aver perduto la tempra di guerriero irriducibile che lo rendeva una dei punti di forza della squadra. Indispensabile recuperarlo nel morale e nel fisico. Al più presto. Inconsistenti, poi, le terze linee. Zuliani in qualche occasione ha inciso grazie alla decisione che lo contraddistingue, ma niente di più. Izekor, dal canto suo ha pagato lo scotto di essere un quasi esordiente contro avversari avversari magnifici nel gestire il possesso. Soprattutto, però, ha deluso Lamaro, confuso, pasticcione inefficace in difesa (che pure risulta essere la sua specialità). Ad alto livello cimentarsi nel ruolo di terza centro è tutt’altro che uno scherzo. Non tutti possiedono le qualità, giusto per fare un nome, di Parisse che forse a suo tempo sarebbe stato utile utilizzare come mentore per le nuove leve del reparto. Doveroso rimarcare anche la giornata nera dei due centri, specie di Brex quasi mai nel posto giusto al momento giusto. Quando il gioco degli avversari sale di velocità con movimenti poco decifrabili la sua arte difensiva finisce con lo scemare. Per ultimo un piccolo appunto sulla lentezza della mediana con Varney, mai capace di andare oltre la linea del vantaggio, che si è fatto stoppare più di un calcio di liberazione.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su