Italia, il Sei Nazioni per il riscatto. La stella Capuozzo si ferma ai box. Serve l’impresa con l’Inghilterra

Si gioca all’Olimpico alle 15,15, ma il fattore campo non conta: a Roma il successo manca da undici anni. Con i britannici non abbiamo mai vinto. Il ct Quesada perde anche Iachizzi, al suo posto l’esordiente Izekor. .

di DIEGO FORTI -
3 febbraio 2024
La stella Capuozzo si ferma ai box. Serve l’impresa con l’Inghilterra

La stella Capuozzo si ferma ai box. Serve l’impresa con l’Inghilterra

L’Italia del rugby riparte. Riparte, dopo le mortificazioni del Mondiale, sul palcoscenico più antico: quello del Torneo delle 6 Nazioni. La speranza è la solita: guadagnare la stima dei migliori per uscire definitivamente dal ruolo di Cenerentola della pallaovale. Siamo nel novero dei top team da più di quattro lustri, senza però aver mai convinto del tutto. In verità la cura per uscire dal limbo di squadra volonterosa ma perdente è una sola: vincere con maggior frequenza e perdere senza subire distacchi talvolta catastrofici.

Dal 2000, anno in cui siamo stati chiamati ad essere la sesta Nazione del Torneo abbiamo perso ben 101 volte, vinto 13 e pareggiato una. Con, in più, ben 17 cucchiai di legno da ultima della classe. Il miglior risultato? Un terzo posto. Ripartiamo dunque. Lo facciamo giocando in casa (allo Stadio Olimpico alle 15,15, diretta Sky Sport Uno e TV 8). Un vantaggio sul quale però è meglio non fare troppo affidamento: sono ben 11 anni che gli Azzurri a Roma non vincono. E, di sicuro, l’avversario che abbiamo di fronte risulta di quelli che lasciano poche speranze. Con l’Inghilterra non abbiamo mai avuto la meglio, in assoluto e non solo nel Torneo. Manifestazione che, per altro, gli inglesi si sono sin qui aggiudicati ben 39 volte (29 in solitaria e 10 in coabitazione). A dare un po’ di speranza c’è magari la fantastica quanto sorprendente nostra vittoria a Cardiff del 2022 contro un Galles che il Torneo lo ha comunque conquistato a sua volta in 39 occasioni.

Il quindici che oggi scenderà il campo all’Olimpico molto rieccheggia quello uscito con le ossa rotte dagli scontri In RWC 2023 con All Blacks e Francia. I cambiamenti appaiono legati più a problemi fisici che non a delle scelte tecniche vere e proprie. Intanto rispetto alla formazione annunciata giovedì si è resa necessaria la sostituzione della nostra punta di diamante Capuozzo, vittima di una gastroenterite. Al suo posto all’ala Lorenzo Pani (in panca per quest’ultimo Mori). Non solo, ma anche il seconda linea Iachizzi (dolore a una spalla) ha dovuto lasciare il posto tra i rincalzi all’esordiente Izekor.

Alle prese con malanni più o meno gravi i piloni Ferrari, Riccioni e Nemer quasi inevitabile una prima linea con in campo Fischetti, Lucchesi (in questo caso un gradito ritorno dopo un lungo infortunio), Ceccarelli. In panchina pronti ad entrare Nicotera, Zilocchi e un esordiente: Spagnolo. Fuori a causa Lamb per una lussazione, si spiega poi l’utilizzo dall’inizio di Ruzza e Niccolò Cannone come saltatori in touche. In terza linea con Negri, capitan Lamaro e Lorenzo Cannone nessuna sorpresa. Affidata ai fratelli Garbisi la mediana, la linea dei tre quarti sembrava assolutamente definita con l’unica novità del rientrante Menoncello a far coppia con Brex tra i centri. E, invece, il ko di Capuozzo ha rimescolato come detto le carte nel triangolo allargato, dove per fortuna ad Allan e Ioanne non mancano esperienza e gambe per ben figurare anche contro mostri sacri come gli inglesi.

LE FORMAZIONI

Italia: Tommaso Allan, Lorenzo Pani, Juan Ignacio Brex, Tommaso Menoncello, Monty Ioane, Paolo Garbisi, Alessandro Garbisi, Lorenzo Cannone, Michele Lamaro, Sebastian Negri, Federico Ruzza, Niccolò Cannone, Pietro Ceccarelli, Gianmarco Lucchesi, Danilo Fischetti.

Inghilterra: Freddie Steward, Tommy Freeman, Henry Slade, Fraser Dingwall, Elliot Daly, George Ford, Alex Mitchell, Joe Marler, Jamie George, Will Stuart, Maro Itoje, Ollie Chessum, Ethan Roots, Sam Underhill, Ben Earl.

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