Jonas meglio di Forrest Gump: 120 volte da record. Un Iron Man al giorno, è la sfida di Deichmann

Jonas Deichmann si impegna in una sfida epica: completare 120 Iron Man in 120 giorni consecutivi per beneficenza, superando ogni limite fisico e mentale.

di DORIANO RABOTTI -
11 maggio 2024
Jonas meglio di Forrest Gump: 120 volte da record  Un Iron Man al giorno, è la sfida di Deichmann

Jonas meglio di Forrest Gump: 120 volte da record Un Iron Man al giorno, è la sfida di Deichmann

Roma, 11 maggio 2024 – 120 volte l’Iron Man in 120 giorni consecutivi. Noi siamo già stanchi solo ad aver scritto la frase, mentre Jonas Deichmann si sta appena scaldando per l’ennesimo record di una vita sportiva pazzesca. Qualcuno l’ha paragonato a Forrest Gump, dopo aver visto il docufilm sulla sua vita intitolato ’Il nostro limite siamo noi’, uscito due anni fa. Ma in realtà siamo molto oltre: la sfida che ha iniziato giovedì è qualcosa che va al di là di qualsiasi immaginazione, entrerà nel Guinness dei primati e soprattutto sosterrà la fondazione Laureus, confermando una volta di più che quest’uomo è nato per esplorare nuovi mondi (e in effetti l’ha fatto, come potete leggere a parte).

I numeri lo dimostrano: fare un Iron Man, ovvero una prova di triathlon estremo, significa nuotare per 3.8 km, salire in bici e pedalare per 180 km e poi scendere e affrontare una maratona, 42 km di corsa a piedi.

È una cosa per superuomini già a farla una volta sola. Deichmann giovedì ha iniziato una sfida, chiamata Challenge 120 iniziando con il Challenge Roth perché il lago in cui nuota è il Rothsee, non lontano da Norimberga, impresa che prevede di cimentarsi in 120 Iron Man per 120 giorni consecutivi. Ogni giorno: alla fine il totale farà 456 km di nuoto, 21,000 km di ciclismo e 5,063 km di corsa.

Deichmann non ha scelto a caso il triathlon di partenza: il Challenge Roth è considerato il più grande triathlon di lunga distanza del mondo, ma è soprattutto un simbolo: "io sarò sempre un uomo a caccia di avventura. Con il Challenge 120 voglio esplorare i limiti del possibile e quale posto migliore per farlo se non il leggendario Challenge Roth", ha spiegato Deichmann. In poco tempo ha raccolto il supporto di tutta la comunità del triathlon mondiale, che si è mobilitata: lo aiutano organizzatori, atleti e volontari, lui deve solo pensare a fare fatica. Ma quanta....

Spiega Felix Walchshöfer, direttore di gara del Challenge Roth: "Jonas è un’ispirazione assoluta. Siamo orgogliosi che ci abbia scelto per tentare questo record".

Un record che ha anche uno scopo concreto, ovvero raccogliere fondi per i vigili del fuoco di Roth e per la Laureus Sport for Good Foundation. Mentre mulina bracciate e poi pedalate e poi passi su passi come un criceto nella gigantesca ruota della vita, Deichmann ha al suo fianco la famiglia. Il fratello Siddhartha ha fatto insieme a lui la prima parte nuotando nel lago, il padre Sammy lo ha abbracciato all’arrivo finale della prima giornata. In mezzo, tra una frazione e l’altra, Jonas si rifocilla con patate e uova sode, poi riparte per l’ennesima impresa. Il viaggio è appena iniziato, l’ultima tappa è fissata per il 5 settembre. Chi lo vuole accompagnare in una delle 360 frazioni può farlo registrandosi sul sito jonasdeichmann.com, dove già giovedì era possibile vedere il tracciato del primo Iron Man completato.

Lo chiamano il Forrest Gump tedesco, perché nell’impresa raccontata nel film, quando i 120 Iron Man li corse nell’arco di 429 giorni tra Europa, Asia e America, aveva una barba che ricordava Tom Hanks quando nel film di Robert Zemeckis si fermava e diceva: "Sono un po’ stanchino".

Ma Jonas si è già ripreso, evidentemente.

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