La gara col Plzen e l’altalena di emozioni. Gioie, paure, delusioni. Il bonus psicologo nella tessera del tifoso

La Fiorentina affronta sfide e emozioni contrastanti, tra gioie e delusioni, speranze e lacrime. Il cammino verso la semifinale è un mix di intensità e incertezza, con il desiderio di celebrare la vittoria e evitare ulteriori delusioni. La squadra e i tifosi affrontano il futuro con determinazione e speranza, consapevoli delle sfide che li attendono.

20 aprile 2024
Gioie, paure, delusioni. Il bonus psicologo nella tessera del tifoso

Gioie, paure, delusioni. Il bonus psicologo nella tessera del tifoso

Pali, traverse, miracoli del portiere, l’uomo in più, energie in meno, imprecazioni, preghiere, dai che ce la facciamo, questi poi ci fanno un gol, supplemento di pazienza, supplemento di speranza e poi finalmente Nico, finalmente un urlo di felicità. Lo stadio si esalta, Italiano abbraccia parterre, panchina e inviata Sky. Tutti felici, semifinale presa, Atene è più vicina ma prima c’è Brugge, la Venezia del nord. I meno giovani forse si ricorderanno di Mario Stanic e di una indimenticabile intervista intitolata “Firenze, arrivo”. Non è mai arrivato, ma nessuno si è messo a piangere. Grazie Fiorentina per averci allenato alla vita. Perché la vita è fatta di gioie e dolori, di illusioni e delusioni, lacrime e speranze. Tu riesci a donarci tutto (sulle lacrime arriviamo spesso primi) ed è per questo che siamo diventati più forti.

Tifare per te vale una vita intensa, piena di emozioni. A volte somigli a un pezzo dei Metallica dal black album, altre volte a un vecchio 45 giri di Rosanna Fratello. Ma va bene così, soprattutto se vai avanti sulla strada di questa piccola Coppa che se la vinci festeggi, in caso contrario speri solo di non doverci ricascare per la terza volta, perché di sicuro la tua gente merita di più. Però sappiamo adattarci a tutto, in attesa di tempi migliori. Il problema vero è che quando hai visto Antognoni, Baggio, Batistuta e Rui Costa, Mutu, Toni e giocatori di livello, nel tuo cuore il fuoco arde e gli occhi sognano nuovi orizzonti di gloria, anche se poi vedi il 10i sulle spalle di Kharja. Intanto però guardiamo l’Atalanta eliminare il Liverpool e valutiamo il fatto che niente è così automatico da dire che allora eliminare la squadra di Gasperini sia impossibile.

Non è semplice, certo, ma dipenderà da quanto la squadra sarà in grado di dare sul campo a Bergamo. Sarà la Fiorentina della gara di andata o quella che in campionato, nel 2024, ha mostrato con coerenza il lato peggiore di sé? Quante volte, dopo una bella prestazione, abbiamo pensato che la nebbia si fosse diradata e poi siamo ricascati nel grande nulla? Se andassimo da un bravo terapista dovremmo raccontare la nostra tripolarità del momento. Due Coppe e un campionato, storie diverse, emozioni sparse: ridiamo, ci annoiamo, festeggiamo, scuotiamo la testa, torniamo a casa felici oppure delusi, dormiamo col sorriso sulle labbra oppure ci giriamo nel letto rimuginando su quel palo, su quel gol sbagliato o su quello preso all’ultimo secondo.

Dottore, dice che è grave? Ma no, è solo una vita vissuta pericolosamente. Però non possiamo dire di non essere allenati. Abbiamo visto cose che voi umani… e ne vedremo ancora. Intanto torniamo al campionato. Poi c’è Bergamo e poi il Brugge. E poi chissà. Certo che nella tessera del tifoso il bonus psicologo dovrebbe essere compreso. No?

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